Valencia, emergono i primi corpi dai parcheggi della morte. Re Felipe presiede riunione dell’esercito
Il bilancio delle vittime della tempesta che ha colpito la Spagna martedì scorso è salito a 217, la maggior parte delle quali nella provincia di Valencia ma continuano senza sosta le ricerche dei dispersi nelle aree ancora invase dal fango, soprattutto quelle sotterranee come i parcheggi, paragonati dai soccorritori a “cimiteri”. I lavori per il recupero dei dispersi nei parcheggi interrati di centri commerciali come quello di Bonaire, fuori Aldaia, alle porte di Valencia, pubblicizzato come il più grande d’Europa, sono i più complicati nell’infinita lotta contro il fango per restituire alle famiglie almeno un corpo da piangere. Da mercoledì le idrovore pompano l’acqua per liberare il livello -1 del parking, 2000 metri quadri con 1.800 posti auto, che l’alluvion ha trasformato in un enorme cimitero sepolto da 200 milioni di litri di acqua, secondo le stime dei tecnici.
Sono stati estratti i primi livelli di fango ma ad oggi non è stato possibile identificare il numero di auto parcheggiate ed eventuali vittime rimaste intrappolate all’interno. Potrebbero esserci intere famiglie sorprese dalla morte mentre cercavano scampo dall’alluvione. Dove invece è cominciato ad emergere l’orrore è nel parcheggio del supermercato Consum a Benetusser, condiviso con vari condomìni adiacenti. Nel pomeriggio di ieri, dopo aver drenato 2,4 milioni di litri di acqua e fango, sono stati recuperati i corpi di almeno due persone, che erano stati individuati ieri nelle prime ispezioni. I sommozzatori militari non danno ancora informazioni sul numero di dispersi, che potrebbero essere rimasti bloccati nel cimitero di fango. Ma secondo i residenti degli edifici potrebbero essere anche una ventina mentre in tanti denunciano fra le lacrime la scomparsa dei propri cari nei continui appelli in tv, nel pomeriggio una nuova allerta rossa meteo per le piogge torrenziali ha di nuovo gettato nel panico gli abitanti dei comuni della cintura sud. Per l’intera giornata la guardia civile ha battuto palmo palmo e con droni dall’alto le spiagge di El Saler e Pinedo, cercando corpi fra i detriti e i tronchi di alberi trascinati alla foce del torrente Poyo.
Il re presiede riunione dell’esercito
Intanto, dopo la rabbia e la protesta esplosa ieri a Paiporta, che ha costretto re Felipe VI e la regina Letizia, con il premier Pedro Sanchez e il governatore di Valencia, Carlos Mazon, a interrompere la visita nelle località più colpite dall’alluvione in Spagna, il monarca ha modificato la sua agenda ufficiale per presiedere la riunione del centro di comando dell’Unità militare dell’esercito (Ume) a Torrejon de Ardoz (Madrid). Nonostante i lanci di fango e oggetti contro la comitiva ufficiale, Felipe VI ha ascoltato le grida di aiuto della popolazione colpita a Paiporta: “Felipe non ci abbandonare”. E ha garantito che «lo Stato in tutta la sua interezza è e sarà presente» nei comuni devastati dalle alluvioni per far fronte alla catastrofe. La visita dei monarchi è stata su loro iniziativa, per esprimere solidarietà alle famiglie colpite, nonostante fosse stata sconsigliata per motivi di sicurezza, secondo fonti governative citate oggi da vari media iberici, fra i quali El Pais.
Ancora allerta piogge, Valencia chiude le scuole
Continua a piovere in Spagna, dove è stato emesso un allerta arancione per il rischio di forti piogge in Catalogna e nelle provincia di Castellon. Qui sono attesi 50 litri di pioggia per metro quadrato in un’ora, forti temporali e il rischio di grandine. Anche le province di Aragona ed Estremadura sono sotto allerta precipitazioni, con livello di rischio giallo. Intanto la città di Valencia e i comuni della sua area metropolitana hanno sospeso le lezioni per oggi a causa delle piogge che colpiscono ancora la provincia e per le restrizioni alla mobilità decretate dalla Generalitat per facilitare il lavoro dei servizi di emergenza.
Fonte: Il Sole 24 Ore