Frieze esce al portafoglio del gruppo americano Endeavor

Quale sarà il futuro di Frieze? La domanda non ha nulla a che fare con l’andamento del mercato dell’arte ma è collegata al comunicato che il conglomerato americano dell’intrattenimento Endeavor Group Holdings, casa madre di Frieze, ha emesso in questi giorni per dichiarare al mercato che il management ha avviato un’analisi per valutare la possibilità di vendere alcuni eventi del suo portafoglio, tra cui in esame, oltre ai tornei di tennis Miami Open e Madrid Open, le fiere d’arte moderna e contemporanea che operano sotto il marchio Frieze.

La società basata a Beverly Hills ha incaricato The Raine Group di assisterla nel processo, e “ha specificato che non ha un calendario definitivo per il completamento dell’operazione e potrebbe anche non sfociare in alcuna azione specifica”. Tuttavia i recenti documenti depositati presso la Securities and Exchange Commission dicono esplicitamente che Endeavor dovrà “fare del proprio meglio” per liberarsi di alcune delle sue partecipazioni – un insieme eterogeneo che comprende società come Frieze … e la chiusura dell’operazione è prevista per il primo trimestre del 2025”.

In occasione di Frieze New York nelle discussioni tra gli addetti ai lavori erano già emerse alcune indiscrezioni su un’eventuale cessione del business fieristico in seguito all’accordo concluso da Endeavor Group Holdings, qualche giorno prima, con il titano del private equity Silver Lake Partners, e come questo accordo avrebbe potuto influenzare il business di Frieze.

L’accordo prevede il delisting del gruppo quotato al NYSE (EDR oggi ha aperto a 29,67 $) dopo soli tre anni dalla discussa Ipo. Gli azionisti di Endeavor riceveranno 27,5 dollari per azione in contanti, che rappresentano un premio del 55% rispetto ai valori di mercato.

Chi potrebbe comprare Frieze?

L’ipotesi più immediata, ma anche molto azzardata, sarebbe quella che vede protagonista James Murdoch, figlio di Rupert e fondatore della Lupa Systems e possiede tutte le altre fiere d’arte in quanto proprietario di maggioranza di Art Basel. Il motivo: sbarazzarsi della concorrenza e accaparrarsi Frieze, monopolizzando il circuito globale delle fiere d’arte.

Fonte: Il Sole 24 Ore