Investimenti-truffa ad imprenditori, sequestro da 18 milioni. Tra le vittime anche Caterina Caselli

Il Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza, in un’inchiesta della Procura di Milano, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo da circa 18 milioni di euro a carico di una persona residente in Svizzera, «fondatore di un gruppo societario ed amministratore di alcune società elvetiche». Dalle indagini è emerso che l’indagato avrebbe messo in piedi «un sofisticato sistema societario, creato ad hoc al fine di collocare in Italia, attraverso una folta rete di agenti, diverse tipologie di prodotti finanziari, come polizze assicurative sulla vita, strumenti finanziari derivati, servizi di investimento in un fondo lussemburghese, in assenza delle prescritte autorizzazioni per operare fuori sede, nei confronti di imprenditori del Nord Italia in possesso di ingenti patrimoni mobiliari». I reati al centro dell’inchiesta sono «truffa, abusiva attività finanziaria svolta sul territorio dello Stato» e, come si legge in un comunicato del procuratore Marcello Viola, «omessa presentazione della dichiarazione dei redditi».

Tra le vittime anche Caterina Caselli

Tra le vittime della presunta truffa finanziaria sugli investimenti, che avrebbe messo in atto il broker con base in Svizzera Daniele Migani, ci sono anche la cantante e produttrice discografica Caterina Caselli, il figlio ed ex presidente della Siea Filippo Nicola Sugar e una serie di imprenditori. Oltre al designer di auto Giorgetto Giugiaro. In particolare, si legge nell’imputazione riportata nel decreto di sequestro della gip De Pascale, nell’inchiesta del pm Polizzi, «senza che le società Xy Sa ed Xy Eos Ticino Sa fossero autorizzate a svolgere attività in Italia e senza che alcune delle persone fisiche» fossero iscritte «nell’albo unico dei consulenti finanziari, né negli elenchi degli agenti e mediatori, abilitati all’offerta fuori sede», sarebbero stati raggirati una lunga serie di «potenziali clienti tra imprenditori del Nord Italia in possesso di ingenti patrimoni mobiliari».

Gli altri nomi coinvolti

Nell’imputazione vengono riportate decine di nomi di manager, imprenditori, professionisti di vari settori, vittime dei raggiri, tra cui solo per citarne alcuni figurano Luigi Filippo Orsi Mangelli Avera, di una famiglia dell’industria tessile, e Federica Minozzi, imprenditrice di Iris Ceramica Group e protagonista anche di una docu-serie televisiva. Ai clienti, stando agli atti, dal 2105 in avanti sarebbero stati offerti «prodotti finanziari tra cui polizze assicurative, arbitraggi, certificati bonus cap e quote del fondo lussemburghese Skew Base». Sarebbero stati formalizzati e gestiti «i rapporti attraverso la stipula di due distinti contratti tra il cliente e le società Xy Eos Ticino Sa e Xy Hub Uk Ltd, quest’ultima sostituita, dopo la Brexit, dalla Xy Ers Deutschland Gmbh». Sempre ai clienti prima degli investimenti sarebbero stati illustrati «nel corso di incontri tenuti in territorio nazionale presso le sedi dei clienti, i vantaggi dei servizi finanziari offerti dal gruppo».

Fonte: Il Sole 24 Ore