Case a Milano, dalla nuova coop Lum-Ccl 1100 alloggi e investimenti per 18 milioni
L’obiettivo è di realizzare oltre mille alloggi, di cui 300 in affitto a canone agevolato – oltre a un piano di manutenzione dell’esistente – per un investimento di 18 milioni, così da venire incontro al fabbisogno di case tra le fasce “fragili” della popolazione. È stata presentata ieri, ufficialmente, a Milano, la nuova cooperativa Lum (Libera Unione Mutualistica), nata a seguito della fusione tra Delta Ecopolis, Edificatrice Ferruccio Degradi e Cooperativa Abitanti Settimo Milanese, tre cooperative solide dal punto di vista patrimoniale, che condividono i medesimi valori e che rappresentano un riferimento per i rispettivi territori sull’abitare. Una risposta nata dalla volontà comune di assicurare l’accesso alla casa alle migliori condizioni di abbordabilità, seguendo un modello cooperativo innovativo, basato sulla partecipazione dei soci.
Nel capoluogo lombardo, negli ultimi cinque anni, gli affitti sono aumentati di oltre il 40 per cento. Secondo i dati dell’Osservatorio Oca – strumento scientifico nato proprio da Lum, Ccl e il DAsTU del Politecnico di Milano – tra il 2015 e 2021 i prezzi medi per l’acquisto di un’abitazione sono cresciuti del 41%, mentre quelle dei canoni del 22 per cento. I redditi e le retribuzioni delle famiglie, però, non hanno subìto lo stesso slancio e nel medesimo arco temporale sono cresciute solo del 12 per cento. Inoltre, dal 2015 al 2022, nel Comune di Milano sono stati emessi provvedimenti di sfratto per 10.040 nuclei familiari. Di questi l’87% è stato causato da una condizione di morosità. Una situazione diventata difficile anche per i più giovani che vogliono accedere per la prima volta alla casa.
«Abbiamo riunito attorno ad un tavolo i più importati player dell’abitare per mostrare la possibilità che un vero intervento di housing sociale è possibile a certe condizioni. Soltanto avviando una riflessione collettiva si può arrivare all’obiettivo di una casa abbordabile sfruttando strumenti di finanza partecipativa – spiega Vincenzo Barbieri, presidente di Lum -. Nei prossimi anni ci siamo posti l’obiettivo di realizzare – sempre fedeli ai precetti del mutualismo senza fine di lucro e nella prospettiva delineata dall’alleanza Lum – Ccl (Consorzio Cooperative Lavoratori) – 1.100 alloggi di cui 300 disponibili per l’affitto e prevediamo un programma triennale di riqualificazione sul patrimonio immobiliare di proprietà della cooperativa, per un investimento di oltre 18 milioni di euro». Il canone medio applicato ai suoi soci come corrispettivo del godimento degli alloggi è di 60 euro al metro quadro annuo: questo ha costituito e costituisce sempre più una risposta al bisogno di casa ai ceti lavoratori che, pur non rientrando nei requisiti della casa popolare pubblica, non possono permettersi i prezzi del mercato libero.
Sono numerosi gli interventi immobiliari su cui Lum sta lavorando, cercando di coprire le molte zone della città di Milano in cui è attiva, tra cui Certosa, Bonola, Lambrate, la zona dell’ex Macello e Scalo Romana. L’obiettivo centrale rimane quello di offrire una soluzione abitativa che possa essere realmente accessibile e ridare una nuova vita a spazi e quartieri dismessi.
Fonte: Il Sole 24 Ore