Nel piccolo e raffinato Vista Verona sguardi romantici sul cuore della città
Perché William Shakespeare avesse scelto Verona come scenario del dramma di Romeo e Giulietta è tuttora un mistero. Al tempo l’Italia medievale era oggetto di grande interesse in Inghilterra e la città veneta, con il suo centro intricato e i suoi bei palazzi, poteva essere il luogo ideale per ambientare una storia d’amore con thriller. Ma se anche Verona, al pari della vicenda, fosse solo frutto dell’invenzione di un genio letterario, c’è da dire che ha saputo adottare la narrazione facendola diventare parte del suo patrimonio culturale. Prova ne è l’affluenza di visitatori alla presunta casa di Giulietta, che superano il milione e mezzo ogni anno. Non sappiamo se è la città ideale, ma le sue dimensioni contenute, le ampie zone pedonali, i giardini segreti, le piazze con il mercato, l’Adige che la attraversa, creano lo scenario perfetto per un fine settimana romantico.
E ora c’è anche un piccolo, raffinatissimo hotel che aggiorna l’ospitalità fané della città: Vista Verona, un cinque stelle lusso a pochi secondi dalla centralissima via Leoni con gli scavi e la porta romana. Nella palazzina di tre piani, l’accoglienza è familiare. Due minuti per sbrigare il check-in e si è nel salotto che preannuncia lo stile dell’albergo: marmi, pezzi di design moderno e artigianale, velluti, libri e suppellettili per creare un’atmosfera residenziale, confortevole. Le sedici suite seguono l’andamento della struttura d’epoca e sono dunque tutte diverse, con la zona notte separata dalla zona giorno, dove si può lavorare alla comoda scrivania o leggere in poltrona servendosi al minibar per un caffè, una tisana, una bibita e qualche snack. I tessuti eleganti e le luci contribuiscono a creare l’ambiente soffice di una casa, dove si ha il piacere di fermarsi o di tornare a fine giornata.
La parte più bassa dell’edificio è dedicata al benessere. Una piccola oasi, dove offrono un trattamento di benvenuto (per chi sta più di due giorni): per mezz’ora ci si abbandona nelle mani di una massaggiatrice, per poi rilassarsi attorno alla piscina che, pur minuta, è una regalo con i suoi giochi d’acqua e l’idromassaggio, da completare con il bagno turco, la sauna e la fontana del ghiaccio. C’è anche una palestra sempre aperta e una sala, questa piuttosto ampia, per i trattamenti a due con una vasca calda dove finire il percorso in totale relax. Il pezzo forte dell’hotel è il rooftop, sopra al ristorante dove si servono le colazioni, il pranzo (con menù classico all day), l’aperitivo e la cena gourmet accompagnata dai vini di una bella cantina a vista, sullo stesso piano. Sopra appunto, orlato da un verde ben curato, c’è il bar affacciato sui tetti e sugli scorci poetici della città su quattro lati.
Non a caso si chiamano Vista sia l’albergo sia il brand di lusso del Gruppo LarioHotels, che fa capo a Bianca Passera e suo nipote Luigi. Albergatori dai primi del Novecento, i Passera hanno diversi alberghi a Como e, sempre lì, il primo Vista della collezione davanti al lago più glamorous. Il panorama è proprio il tema della collezione (e lo sarà anche nel nuovo indirizzo di Ostuni previsto per l’estate 2025), l’altro è l’approccio concreto alla sostenibilità che va dalla riduzione dei consumi energetici alla valorizzazione del personale.
E poi c’è la posizione, strategica a Verona, perché a piedi si arriva nei luoghi più interessanti della città, attraversando scorci poetici in qualunque stagione. Palazzo Maffei con una preziosissima collezione privata d’arte, l’Arena con il suo cartellone di opere, balletti e concerti e il Ristorante Perbellini 12 Apostoli, nuova meta gastronomica con le sue 3 stelle Michelin appena conquistate. Qualche passo più in là, sulla riva dell’Adige, c’è Castelvecchio, un fortino medievale con gli interni allestiti nel 1958 da Carlo Scarpa per ospitare sculture e dipinti veneti dal Medioevo a oggi. Capolavori all’interno di uno straordinario capolavoro dell’architettura.
Fonte: Il Sole 24 Ore