Nasce la Fondazione Giulia Cecchettin. Il papà: vorremmo insegnare la bellezza dell’amore

«Abbiamo lavorato in modo assiduo e abbiamo creato la Fondazione Giulia Cecchettin che è stata costituita qualche settimana fa ufficialmente e che presenteremo a Montecitorio il 18 novembre. Presenteremo lì quelli che saranno i nostri progetti». Lo ha detto Gino Cecchettin, ospite a ’Che Tempo Che Fa’ sul Nove, a un anno dalla scomparsa della figlia Giulia, uccisa con 75 coltellate da Filippo Turetta. Sarà presentata alla Camera dei deputati il 18 novembre, ospiti del vicepresidente della Camera Giorgio Mulè. Obiettivo della fondazione prevenire la violenza di genere attraverso una rete con le istituzioni, ma anche sostenendo le donne vittime di abusi.

«Vorremmo insegnare la bellezza dell’amore»

«Io ho cercato di portare il bello di Giulia – ha spiegato – il suo modo di vedere la vita, amava vivere, era buona e altruista. E su questa linea vorremo continuare. Abbiamo individuato il primo progetto, che abbiamo inserito anche nello statuto, che è quello di fare formazione, vorremmo insegnare la bellezza dell’amore, che tradotto significa far capire agli studenti che amare è molto meglio che odiare, fare dei piani didattici che i membri del comitato tecnico, che sono tutti professori universitari, psicologi, pedagogisti, stanno elaborando e che porteremo nelle scuole. Vorremo fare un percorso che ha la velleità di portare ad avere un’ora di educazione all’affettività nelle scuole. Questo è il mio sogno».

Le famiglie insegnino ai ragazzi ad accettare le sconfitte

Un altro degli obiettivi è che le famiglie insegnino ai propri ragazzi ad accettare le sconfitte. «La vita è fatta di ostacoli che dobbiamo superare, probabilmente noi genitori cerchiamo di togliere quanti più ostacoli possibili ma molto spesso non facciamo il bene dei ragazzi. Quando arriva la sconfitta va accetta, e non solo accettarla ma farne virtù», ha sottolineato. E, ha aggiunto Gino Cecchettin «vogliamo lavorare di concerto con altre fondazioni e associazioni, l’unione fa la forza: l’obiettivo comune è portare ad per avere meno violenze e femminicidi. E unendo le forze lo possiamo ottenere».

È riuscito ad ascoltare Filippo in tribunale senza provare odio

Gino Cecchettin ha ricordato le sensazioni provate in tribunale durante il processo a Filippo Turetta, che ha confessato il femminicidio. «Sono riuscito ad ascoltare le parole di Filippo senza provare odio, rabbia – ha detto il padre di Giulia a Fabio Fazio -. E questo l’ho fatto per un anno. Mi sono reso conto di quanto sia importate questo esercizio per creare valore. Però mi sono anche reso conto che attorno a me si respirava un qualcosa di negativo. È umano, è comprensibile», ha evidenziato Gino Cecchettin. «Tutti questi sentimenti – ha aggiunto – vengono poi immessi nel proprio ecosistema. Ma in quest’ultimo anno ho imparato a concentrarmi sul positivo».

La sorella Elena a Giulia: «Tranqui, sono sempre qui per te»

Una foto di loro due bambine, sorridenti: sono Elena e Giulia Cecchettin, in una storia su Instagram postata dalla sorella maggiore, a un anno esatto dalla morte della minore. E c’è un messaggio scambiato tra le due sorelle. «Tranqui, sono sempre qui per te», si legge. Nella storia successiva, Elena Cecchettin riposta una immagine «Se domani tocca a me voglio essere l’ultima» e poco più sotto «Ma Giulia Cecchettin non è stata l’ultima».

Fonte: Il Sole 24 Ore