Il Tar Lazio spiana la strada al rilancio di Eurallumina

Il blocco patrimoniale non c’è più. Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso dell’Eurallumina, la società che sotto il controllo della russa Rusal gestisce la raffineria di allumina a Portovesme, finita lo scorso anno, al centro delle sanzioni patrimoniali comminate agli oligarchi russi. La sentenza del tribunale amministrativo, come annunciato nel corso dell’incontro (avvenuto via web) con i rappresentanti del Mimit, Mase, Regione e sindacati, spiana la strada al progetto di rilancio della raffineria che trasformava, sino alla fermata avvenuta nel marzo di 15 anni fa, la bauxite in allumina.

Lo stop nel 2009

Uno stop decretato dagli alti costi dell’energia e dell’olio combustibile utilizzato per la produzione di vapore e far funzionare il primo anello della filiera di alluminio. « Il provvedimento di scongelamento patrimoniale emanato dal Tar del Lazio, di cui noi tutti abbiamo espresso un doveroso plauso – sottolineano i sindacati confederali di Filctem, Femca e Uiltec -, si aggiunge agli altresì importanti e fondamentali obiettivi traguardati a maggio 2023, ovvero il dissequestro del sito di stoccaggio dei residui di lavorazione e la deliberazione con esito positivo del procedimento autorizzativo unico regionale (PAUR)».

Strada quasi spianata

A guardare positivamente alla risoluzione dell’istanza davanti al Tar anche i rappresentanti della Regione. «Abbiamo accolto positivamente quanto annunciato dai vertici dell’azienda nel corso dell’incontro – commenta l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani – e questo fatto spiana la strada al programma di investimenti finalizzati al riavvio degli impianti». Per rimettere in marcia la raffineria del Sulcis Iglesiente l’Eurallumina ha un piano di investimenti di circa 360 milioni di euro che portano appresso circa 1300 di posti di lavoro tra diretti, indiretti e indotto. A questo punto resta da sciogliere l’ultimo nodo, relativo all’arrivo del gas. Perché, per poter funzionare, lo stabilimento chimico ha necessità di energia sottoforma di vapore. Nodo che, come ribadito in giornata anche dall’assessore dell’Industria, «sarà sciolto a breve».

lI gas dove serve

«Dobbiamo lavorare tutti assieme per una infrastruttura di rete, utile sopratutto per il comparto industriale che attende risposte da troppi anni e che sia a servizio di tutti i territori che ne hanno bisogno – sono le parole pronunciate dall’esponente dell’esecutivo – . Il nostro unico obiettivo è quello di garantire a tutto i cittadini sardi e alle imprese della Sardegna un prezzo del gas in linea con quello del territorio nazionale».

L’appuntamento del 14 novembre

Ora l’attenzione è per il 14 novembre, quando nella sede del Governo sarà affrontato il tema relativo all’Accordo istituzionale Governo-Regione. «Un appuntamento importante affinché possa essere superato il cosiddetto Dpcm energia emanato dall’allora Governo Draghi nel marzo 2022 – sottolineano i sindacati -, Intesa istituzionale che dovrà realizzarsi con celerità anche onde evitare il pronunciamento da parte del Consiglio di Stato proprio sul Dpcm».

Fonte: Il Sole 24 Ore