I servizi immobiliari toccano i 40 miliardi (+45% in 10 anni)

L’industria dei servizi immobiliari in Europa (gestione, consulenza, progettazione, ecc.) negli ultimi dieci anni è cresciuta più delle costruzioni: +60% (rispetto a un +55 per cento). Non solo. Nel 2023 il fatturato dei servizi immobiliari ha toccato i 40 miliardi di euro, con un incremento del 9,6% sull’anno precedente. Ma il fatturato medio per dipendente è aumentato del 26,5% a dimostrazione che ci sono ampi margini di crescita. Infine, in Italia, il peso di costruzioni e attività immobiliari rispetto al Pil è cresciuto ancora nel corso del 2023 raggiungendo e superando quota 19,5%, allineato alla media continentale del 19,4, ma soprattutto consolidando il ruolo da coprotagonista svolto dal real estate all’interno dell’economia nazionale, insieme a industria e commercio.

È quanto è emerso a Milano nel corso del “Primo forum nazionale sull’industria dei servizi immobiliari”, nel quale è stato presentato il “Rapporto sulla filiera dei servizi in Europa e in Italia” realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con le principali società di settore. Costruzioni e attività immobiliari italiane, a partire dal 2015, hanno visto la loro quota aumentare di 2,5 punti percentuali, con un incremento superiore ai 3,5 punti percentuali tra il 2018 e il 2023.

«Il mercato italiano ha dimostrato, e sta continuando a dimostrare, una solida capacità di resilienza e una buona tenuta nonostante il perdurare, e il susseguirsi di sempre nuove, tensioni e conflitti geopolitici – ha detto Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari in apertura del Forum -. La vera rivoluzione del settore immobiliare è l’impressionante crescita delle attività al servizio non solo di una gestione più efficiente, ma anche della progettazione, della vendita. L’immobile diventa un luogo intorno a cui si accentua la presenza di servizi sempre più innovativi e la tecnologia la fa da padrona».

Sotto il profilo dell’occupazione, il settore delle costruzioni coinvolge il numero maggiore di occupati, ormai prossimo ai 14 milioni di lavoratori in Europa, pari a poco più del 5,5% della forza lavoro complessiva. Le imprese attive nel settore sono 3,4 milioni, con una dimensione media di poco inferiore ai 3,6 addetti per impresa. La Germania, con 2,77 milioni di occupati distribuiti in quasi 392 mila imprese e una dimensione media di 7,1 addetti per azienda, è ancora una volta il più grande mercato europeo in termini di occupazione e distanzia il secondo, Regno Unito, di quasi 750 mila unità, pari a più di un terzo della forza lavoro occupata in Uk. In Francia, gli ormai 1,86 milioni di occupati nel settore delle costruzioni raggiunti nel corso del 2023, sono il risultato di un costante percorso di crescita (+15,5% rispetto al 2015) che restituisce un livello di dinamicità, insieme alla Germania, secondo solo a quanto fatto registrare dalla Spagna (+29,2 per cento). In Spagna, tra il 2015 e il 2023, il numero di imprese è aumentato del 16,5%, passando da 380 mila a quasi 445 mila. In aumento anche il numero di occupati, cresciuto del 29,2 per cento, da 1,07 milioni a 1,38 milioni, portando la dimensione media aziendale dai 2,8 addetti del 2015 ai 3,1 del 2023 (+11% circa).

L’Italia, con quasi 1,54 milioni di occupati, in crescita del 10,3% rispetto al 2015, distribuiti in 518 mila imprese (-5,2% rispetto all’anno precedente e -4% circa rispetto al 2015), risulta ancora caratterizzata da dimensioni medie aziendali ridotte, tre occupati per impresa nel 2023, in avvicinamento nel corso dell’ultimo anno alla media spagnola.

Fonte: Il Sole 24 Ore