Ponte sullo Stretto, la Commissione Via-Vas verso il sì “con prescrizioni”

Potrebbe non essere un parere tondo quello che uscirà dalle stanze della commissione Via-Vas sul Ponte sullo Stretto, opera contestatissima oggetto di furiose polemiche tra maggioranza e opposizione. L’organismo che lavora nella pancia del ministero dell’Ambiente sta lavorando al verdetto finale sul progetto e si profila un disco verde ma “con prescrizioni”.

In altre parole, come avviene quasi sempre per i progetti di queste dimensioni, potrebbe indicare una serie di misure tecniche che dovranno essere rispettate in fase di esecuzione dell’infrastruttura. Stando alla lettera della disciplina che regola il funzionamento dei pareri Via-Vas le “prescrizioni relative alla revisione e all’implementazione del piano o programma”, come si legge sul sito dell’Ambiente. Il parere arriverà dopo una battaglia di carte bollate, con un diverse richieste di chiarimenti tecnici da parte del Mase nei confronti della documentazione presentata dalla Società Stretto di Messina, committente dell’opera: in tutto 239 obiezioni sollevate dalla precedente commissione Via scaduta a maggio e rinnovata in tutte le sue componenti a luglio scorso.

Le obiezioni avevano riguardato procedure di Via, valutazione di incidenza, piano di utilizzo delle terre e verifiche di ottemperanza, oltre alle altre questioni legate all’impatto dell’opera sull’ambiente e alla sua realizzazione. E ancora: l’analisi dei costi benefici con la richiesta di meglio chiarire il «contesto sociale, economico, politico e istituzionale in cui si cala il progetto» e i costi di mantenimento dell’opera con la «richiesta di specificare meglio la tipologia e varietà di costi di investimento, manutenzione e gestione dell’opera». La documentazione con le controdeduzioni e le integrazioni della Società committente era stata inviata a settembre e ora è arrivato il verdetto definitivo, quello che adesso prenderà la strada della Conferenza di servizi e che poi approderà al Cipess forse già a dicembre ma più probabilmente nei primi mesi dell’anno prossimo.

La riunione decisiva della Commissione del Mase era stata per altro annunciata dal ministro Salvini nel corso di un convegno a Roma. “Vediamo se oggi pesciolini, alghe e uccellini permettono all’Italia di fare quello che fanno tutti, cinesi, giapponesi, coreani, americani che fanno ponti in tutto il mondo senza che alghe e pesciolini se ne curino più di tanto” aveva ironizzato il titolare del dicastero di Porta Pia.Intanto, in merito alle polemiche sulle verifiche sismologiche è arrivata ieri la presa di distanza dell’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che si è dichiarato “ totalmente estraneo a qualsivoglia relazione che, eventualmente firmata da personale dell’Ingv, rappresenta solo il pensiero scientifico degli autori”.

L’Ingv chiarisce che il 26 settembre 2024 è stato stipulato con Sapienza Università di Roma, per il tramite del Dipartimento di Scienze della Terra, un “Accordo di Collaborazione scientifica”, il cui allegato Tecnico “specifica chiaramente che le relazioni tecnico-scientifiche prodotte a valle dell’accordo sono di esclusiva responsabilità degli autori, ancorché dipendenti dell’Ingv, con esclusione di qualsivoglia responsabilità dell’Istituto sul loro contenuto e utilizzo”. E quindi “l’Istituto si dichiara totalmente estraneo a qualsivoglia relazione che, eventualmente firmata da personale dell’Ingv, rappresenta solo il pensiero scientifico degli autori, così come disposto dall’accordo”.

Fonte: Il Sole 24 Ore