Auto e Germania frenano l’export
La nave cargo che vedete nelle foto sta viaggiando un poco meno carica e per l’export italiano non arriverà un altro anno record. A meno di sconvolgenti e imprevedibili scatti in avanti di fine anno, la domanda consolidata dei primi nove mesi zavorra infatti il 2024 in modo quasi “definitivo”, con un arretramento complessivo dei valori che il dato di settembre va ad approfondire verso il basso.
Se si guarda al confronto con agosto c’è, è vero, un progresso dell’1,3%, dato destagionalizzato a cui però si aggiunge una frenata annua del 2,2% con un epicentro delle difficoltà in Europa, dove la riduzione è pari al 3%. Nello specifico, spiega Istat, a spiegare il dato è soprattutto la contrazione delle vendite di auto verso Germania (-40%) e Stati Uniti (-61%), con gli autoveicoli a crollare in media nel mese del 29%.
A sostenere il dato medio del made in Italy è in generale un progresso non banale dei valori medi unitari, in crescita del 3,2%, progresso però vanificato da un calo dei volumi superiore al 5%.
Riduzione delle vendite che coinvolge più mercati continentali (solo la Spagna tra i “big” è in progresso), a partire dalla destinazione “regina” delle nostre merci, la Germania, i cui acquisti nel mese arretrano del 4,6%. Dall’inizio dell’anno la riduzione è superiore (-5,5%) e in valori assoluti si traduce in una riduzione di incassi per le nostre aziende pari a 3,1 miliardi di euro.
Debolezza, quella commerciale del 2024, che potrebbe acuirsi il prossimo anno alla luce delle nuove politiche protezionistiche annunciate nel programma di Donald Trump, azione Usa che potrebbe innescare reazioni a catena e che già si innesta in un trend di crescita ridotta, con la Commissione Europea a limare verso il basso la crescita italiana di quest’anno, portata allo 0,7% dallo 0,9% di maggio, mentre il Governo ufficialmente mantiene ancora il target dell’1%.
Fonte: Il Sole 24 Ore