Dal Veneto alla Campania: per Millennials e Gen Z l’ispirazione arriva dai negozi. In Lombardia i social battono le vetrine
I dati di vendita dei grandi gruppi della moda e del lusso – ma anche quelli delle indagini come il Monitor Altagamma-Bain o lo studio The State of Fashion di McKinsey e Bof – continuano a certificare la predominanza ( e la crescita) delle vendite nel canale retail. Un canale che, nonostante il boom dell’e-shopping registratosi durante la pandemia, non solo continua a piacere ma continua ad affascinare giovani e giovanissimi e non solo le generazioni che sono più avvezze all’acquisto “fisico”.
Lo conferma l’Osservatorio Moda e Generazioni “Fashion and Identity – Vestirsi senza infrastrutture”, indagine realizzata da BVA Doxa per McArthurGlen che indaga i comportamenti di acquisto di Millennials e Gen Z tra online e offline sia a livello nazionale sia a livello regionale. Le fonti di ispirazione stilistica principali per gli intervistati sono ancora le vetrine dei negozi nella maggior parte dei casi (46%) , tallonate però da social media (32%) e siti di brand (29%).
«Il peso della Gen Z sta aumentando – ha spiegato Donatella Dotto, managing director di McArthurGlen Italy – e ci aspettiamo che da qui al 2030 registri un incremento del 30% nei nostri outlet. Dall’indagine emerge l’importanza dei negozi fisici, da cui i consumatori non possono prescindere, ma anche della necessità di spingere sull’esperienza di shopping, sia sui social sia in chiave entertainment».
Lo spaccato regionale: focus su 5 aree
Lo studio offre un interessante spaccato territoriale, con un’analisi su cinque regioni, quelle toccate da McArthurGlen con i suoi quattro Designers Outlet italiani: Piemonte e Lombardia (Serravalle); Veneto (Noventa di Piave); Lazio (Castel Romano) e Campania (La Reggia). I comportamenti dei giovani consumatori – nel complesso si parla di under 45 – seppure uniti dalla predilezione per il negozio sia come luogo di acquisto sia di ispirazione.
I giovani del Veneto acquistano in negozio in un caso su tre, con una predilezione per i centri commerciali (59% contro il 54% della media nazionale) e una quota di persone che acquista nei negozi indipendenti che supera di dieci punti percentuali quella nazionale (39% vs 29%). I veneti sono più “concreti” e si riconoscono in uno stile new basic o business casual. Non a caso, la loro fonte di ispirazione principale per quanto riguarda l’abbigliamento arriva dal mondo del lavoro. Passando al Lazio – dove a vincere in termini di peso sulle scelte è ancora il lavoro (35%) ma anche il contesto sociale (35%) – le vetrine dei negozi sono la principale fonte di ispirazione (42%) per le scelte su come apparire.
Fonte: Il Sole 24 Ore