Rating Esg, le banche promosse pagano meno il debito
La sostenibilità paga. Anzi, permette di pagare di meno, se parliamo di banche e dei loro costi di finanziamento. Per gli istituti di credito, un singolo aumento del punteggio Esg da parte di agenzie come Msci può generare una diminuzione dello spread obbligazionario pari anche al -11,52 per cento.
Le prove vengono dal report “I rating Esg sono importanti per il costo di finanziamento delle banche? Un’indagine empirica”, di Banca d’Italia. L’analisi, di Stefano Nobili, Mattia Persico e Rosario Romeo, prende in esame due categorie di dati. Da un lato, i bond emessi da oltre 130 banche dell’area euro, situate in 13 diversi Paesi, tra cui l’Italia. Dall’altro, i rating Esg attribuiti agli istituti di credito da parte di tre grandi agenzie specializzate: Msci, Refinitiv Eikon e Morningstar. Il tutto su un arco di tempo di lungo periodo, dal 2015 al 2022.
Il report
I dati evidenziati dallo studio sono espressi in termini tecnici, ma la sintesi dei risultati è decisamente chiara: nel medio-lungo termine, le banche più virtuose, che riescono a migliorare il proprio rating Esg, diventano anche più attraenti per gli investitori. E quindi il costo del loro debito scende, sia che si tratti di obbligazioni vendute sul mercato primario, sia che si tratti dello spread dei titoli già in circolazione.
Dallo studio di Banca d’Italia risulta che un miglioramento dei rating ha un impatto molto più forte rispetto a un loro peggioramento. «Gli effetti di downgrade e upgrade non sono simmetrici – commentano gli autori dello studio -. Il costo del debito di una banca è sensibile in modo più persistente agli aumenti dei punteggi Esg, piuttosto che alle diminuzioni». In altre parole, gli investitori sono più pronti e decisi nel premiare le banche virtuose, piuttosto che a punire quelle con politiche di sostenibilità in deterioramento.
Chi pesa di più: E, S o G?
Un altro esito dell’indagine emerge isolando l’impatto dei fattori Esg. Tra i tre, il più rilevante per le banche è proprio la G: gli istituti di credito più attenti alla governance affrontano minori rischi di contenziosi legali, e risultano complessivamente meglio gestiti anche dinanzi alle prospettive di crisi e cambi regolamentari. Importante anche la S di sociale, vista la forte connessione tra gli istituti di credito e le comunità locali, e il loro ruolo nella società odierna. La E di ambiente, infine, ha certamente un impatto, ma più contenuto rispetto agli altri due fattori.
Fonte: Il Sole 24 Ore