Siccità, il piano per la Sicilia: tre dissalatori mobili e un nuovo impianto a Porto Empedocle

C’è finalmente una soluzione per la Sicilia a corto d’acqua: tre dissalatori mobili entro giugno e, nel medio periodo, un nuovo impianto fisso a Porto Empedocle. La cabina di regia contro la siccità, riunita ieri a Palazzo Chigi, ha approvato il «Piano dissalatori» per l’Isola predisposto dal commissario nazionale Nicola Dell’Acqua al termine di tre mesi di confronto, anche acceso, con l’amministrazione regionale guidata da Renato Schifani e con la società Siciliacque.

La richiesta di revamping per i tre dissalatori dismessi

La richiesta della Regione avanzata a inizio settembre alla cabina di regia, presieduta dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, era stata duplice: predisporre un programma di interventi urgenti e deroghe alla normativa «per fronteggiare il grave deficit idrico» in Sicilia e valutare le procedure da seguire per implementare il revamping dei tre impianti di dissalazione esistenti a Porto Empedocle, Gela e Trapani e le relative opere di collegamento, per un importo di 100 milioni di euro.

Le alternative proposte ed esaminate

Era stata successivamente la stessa Siciliacque, come si legge nel Piano di 13 pagine redatto dal commissario, a stabilire l’impossibilità del revamping per l’esistenza di tecnologie non più riproducibili e a sottolineare la necessità di realizzare impianti ex novo con tecnologia a osmosi inversa. Un’operazione per cui era stato stimato un fabbisogno di circa 140 milioni, a fronte dei 90 milioni stanziati nell’ambito del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027. A fronte dei sopralluoghi e delle difficoltà emerse, per i vincoli e gli aspetti gestionali, sono state messe a punto sette alternative progettuali per individuare uno «scenario più percorribile» e assicurare un approvvigionamento congruo in vista della prossima estate. Da qui il Piano proposto da Dell’Acqua, ritenuto il «più efficace nel breve termine».

Via libera a tre dissalatori mobili

Due le articolazioni. La prima è la messa in esercizio di tre impianti di dissalazione con moduli containerizzati, ciascuno da almeno 100 litri/secondo da installare presso i tre siti di Gela, Trapani e Porto Empedocle dove insistono i tre dissalatori dismessi da oltre dieci anni. Per Porto Empedocle la zona sarà quella dell’area dell’impianto termoelettrico di Enel Green Power, con cui sono state già siglate intese per immettere nell’immediato 7 litri/secondo provenienti dalla centrale nella rete di sovrambito. L’investimento in dissalatori mobili – recita la nota diffusa al termine della cabina di regia – servirà a «recuperare fino a 1.000 litri/secondo» e «costerà 50 milioni di euro resi disponibili dalla Regione»: 20,05 milioni per Trapani, 12,07 milioni per Porto Empedocle e 17,88 milioni per Gela. L’attivazione è prevista entro giugno 2025.

Un nuovo impianto fisso a Porto Empedocle

Il secondo asse del programma contempla la realizzazione ex novo di un impianto fisso di desalinizzazione con tecnologia a osmosi inversa, nei pressi della zona di Porto Empedocle dove insisterà il desalinizzatore mobile, con una capacità da 2-300 litri per secondo fino a 400. Ma serviranno almeno 15 mesi.

Fonte: Il Sole 24 Ore