Autonomia, Nordio: la sentenza della Consulta dovrebbe eliminare per ora il referendum
La Corte costituzionale «è intervenuta pesantemente su alcuni settori che sono quelli proprio tipici del referendum. Adesso il Parlamento dovrà rivederla, poi la rivedrà la Cassazione. A spanne, con prudenza, direi che questa sentenza dovrebbe eliminare almeno per ora la possibilità del referendum». Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, parlando dell’autonomia differenziata sul palco del forum della Fondazione Iniziativa Europa, a Stresa (Vco). «Letta a spanne – aggiunge il Guardasigilli – la sentenza della Corte è più che equilibrata, che condivido. Dico a spanne perché per dare una interpretazione tecnicamente corretta occorre leggere le motivazioni, che saranno sicuramente articolate e molto lunghe. Detto questo, è sicuro che produrrà un avanzamento probabilmente di mesi o forse anche di anni verso una soluzione definitiva, magari referendaria. Se mi si chiede se questa pronuncia impedirà o no il referendum, bisognerà leggere le sentenze, ma direi di sì».
Probabile ricorso su decisione giudici Bologna
I giudici di Bologna «non hanno detto che non convalidano il fermo, hanno sospeso il giudizio mandando tutto a Bruxelles. È molto più articolato» rispetto a quanto stabilito dai giudici di Roma. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo a Stresa (Vco) al forum di Fondazione Iniziativa Europa, annunciando che «probabilmente anche con questo faremo ricorso, ma per motivi tecnici». Nordio ha spiegato che, sulla base di quanto deciso dai giudici di Bologna, «in questo caso decade la limitazione della libertà, perché entro quarantotto ore l’autorità giudiziaria si deve esprimere», aggiungendo che «è stato un ragionamento completamente diverso» rispetto al caso di Roma, «anche se il risultato è di fatto sembrato uguale».
«Su Bologna non mi sono mai pronunciato» ha precisato Nordio, spiegando che sui «primi decreti del tribunale di Roma che non hanno convalidato il fermo dei migranti mi sono limitato a obiezioni tecniche, che sono quelle che adesso abbiamo riportato attraverso l’avvocatura dello Stato davanti alla Corte di cassazione perché vi è una assoluta carenza di motivazione: quei decreti avevano non convalidato il fermo senza motivare il perché: questa è l’abnormità, deciderà la Cassazione». Nordio ha concluso esortando ad «abbassare i toni, perché l’azione chiama la reazione».
Fonte: Il Sole 24 Ore