Usa, da Trump subito nuove sanzioni per bloccare il greggio dell’Iran

Massima pressione, sanzioni più dure per colpire il petrolio e poi costringere Teheran a un accordo anche sul nucleare. È questa la stratega annunciata da Donald Trump contro l’Iran. Sono già pronti gli ordini esecutivi da emanare appena il presidente eletto avrà preso possesso della Casa Bianca, a fine gennaio. E i ministri scelti per la squadra di governo confermano la linea dura degli Stati Uniti contro il Paese, considerato un nemico, per il rischio nucleare e nel conflitto in Medio Oriente.

Mike Waltz, il nuovo Consigliere per la Sicurezza nazionale e Marco Rubio, indicato come segretario di Stato, hanno avuto sempre un approccio aggressivo con l’Iran. così come Pete Hegseth, il volto tv di Fox News diventato capo del Pentagono.

Lo scontro tra Washington e Teheran

Trump ha garantito «il massimo sostegno» a Israele e al premier Benjamin Netanyahu, anche contro l’Iran che agisce da regista nella guerra mediorientale, sostenendo, con risorse e armi, i combattenti di Hamas, di Hezbollah, e gli Houthi dello Yemen. Il leader repubblicano ha inoltre un conto personale aperto con i vertici di Teheran, accusati di avere tramato per attentare alla sua vita nel corso della campagna elettorale. «Se tentate di colpirci, faremo saltare in aria le vostre città e manderemo il vostro Paese in mille pezzi», aveva detto lo scorso settembre Trump rivolgendosi ad alcuni diplomatici iraniani. Allo stesso tempo, il tycoon ha ribadito anche la necessità di costringere l’Iran a trattare: «Dobbiamo fare un accordo, perché le conseguenze – ha ripetuto – sono impossibili da prevedere».

Sul filo della diplomazia, ci sarebbe stato un incontro, lunedì scorso a New York, tra Elon Musk, in veste di consigliere di Trump, e l’ambasciatore iraniano all’Onu, Amir Saeid Iravani. Un funzionario Usa ha confermato il colloquio. L’Iran ha invece smentito «categoricamente» ogni contatto. Dal team di transizione del presidente eletto hanno fatto sapere che «Trump, come vuole il popolo americano, riporterà la pace, anche attraverso la forza, in tutto il mondo».

Gli ordini esecutivi sono già stati preparati, pronti per la firma di Trump appena avrà messo piede nello Studio Ovale. «La nuova amministrazione è determinata a ripristinare una strategia di massima pressione per mandare in default l’Iran il prima possibile. A cominciare dal petrolio le cui esportazioni sono vitali per Teheran», ha spiegato – come riporta il Financial Times – un esperto di sicurezza nazionale vicino alla nuova amministrazione.

Fonte: Il Sole 24 Ore