Casa, l’occupazione abusiva non cancella l’obbligo Imu

L’occupazione abusiva di un immobile da parte di terzi non incide sull’obbligo del proprietario di corrispondere l’Imu.

Dall’Ici all’Imu

È questo il principio di diritto enunciato dalla Corte di cassazione nella sentenza n. 29658/2021.La sentenza si occupa di Ici, ma quanto argomentato è ovviamente applicabile all’Imu, stante l’identità dei presupposti impositivi. L’orientamento espresso da alcuni giudici di merito (Ctr Lazio, sentenze n. 25506/2017 e n. 7709/2018) è quindi definitivamente cassato.

Peraltro, la debolezza delle argomentazioni dei giudici di merito, oltre a essere stata già accertata dalla Corte di Cassazione in altri ambiti come quelli delle aree oggetto di esproprio o degli immobili con contratto di leasing risolto ma non riconsegnato, ha anche trovato una conferma normativa. In particolare, l’articolo 4-ter del Dl 73/2021 ha previsto – per le sole persone fisiche, che possiedono un immobile concesso in locazione a uso abitativo, che abbiano ottenuto l’emissione di una convalida di sfratto – l’esenzione Imu 2021, esenzione ristorata ai Comuni con 115 milioni (con il Dm del 15 ottobre 2021 è stato ripartito il primo acconto).

Soggettività passiva

La Corte di cassazione ricorda nella sentenza che già in passato si è avuto modo di precisare (Cassazione n. 7800/2019, ma ancor prima n. 21451/2009) che il termine possesso, quale presupposto impositivo, è riferito a tutte le ipotesi che danno luogo alla soggettività passiva. Di conseguenza ricomprende non solo la titolarità di diritti reali, ma anche la titolarità di una concessione demaniale, di un contratto di leasing o il possesso sulla base di un provvedimento del giudice, come nel caso del genitore affidatario.

La detenzione

Ai fini dell’obbligo tributario risulta quindi irrilevante la mera detenzione, e allo stesso modo è irrilevante la fruttuosità dell’immobile. La Corte ricorda come l’occupazione temporanea d’urgenza di un terreno da parte della Pa non priva il proprietario del possesso del bene, il quale continuerà a essere inciso dal tributo fino all’intervento del decreto di esproprio.

Fonte: Il Sole 24 Ore