Opera Olei, alleanza tra sei produttori per l’olio extravergine di qualità

Al primo posto negli investimenti sono i progetti di manutenzione degli apparati esistenti e la messa a dimora di nuove piante, con lo scopo di aumentare la sostenibilità delle produzioni.«Sono circa 500 le cultivar riconosciute in Italia – spiega Marco Viola dell’Azienda Agraria Viola di Foligno (Umbria) – ognuna di esse rappresenta l’unicità e l’espressione più vera di ogni singolo territorio. In considerazione del piano di filiera della Regione Umbria, dedicato all’olivicoltura, abbiamo previsto la messa a dimora di nuovi ulivi, privilegiando cultivar autoctone in modo tale da preservare la biodiversità del nostro Territorio, mantenendo integra l’eccellenza e la caratterizzazione dei nostri oli extra vergine di oliva».«Inoltre – continua Viola – abbiamo iniziato a progettare un nuovo stabilimento di produzione che sarà realizzato con materiali eco sostenibili ed utilizzerà fonti energetiche rinnovabili. La scelta di produrre olio extra vergine di oliva di alta qualità non può non passare per il rispetto dell’ambiente che rappresenta il punto di forza di un’azienda di filiera corta».

Analogo il percorso intrapreso in Sicilia dai Frantoi Cutrera.«Nel 2021, dopo tre anni di lavoro, – racconta Salvatore Cutrera – concluderemo un progetto davvero originale nel mondo della produzione di olio extra vergine di oliva: un nuovo stabilimento produttivo che diventerà un polo di ricerca e sviluppo, un vero centro di scambio e cultura per l’EVO. Un frantoio all’avanguardia nel suo genere per innovazione e tecnologia in cui il 95% dell’energia impiegata proviene da fonti rinnovabili come biomassa, termico solare e fotovoltaico».

«Nell’ultimo biennio – spiega Mimmo Fazari dell’Olearia San Giorgio in Calabria – nel nostro frantoio abbiamo investito in un sistema di estrazione dell’olio extravergine con il metodo continuo a gramolazione innovativa ViscoLine di Alfa Lalval. Questo ci consente sia di mantenere alto il livello di produzione che di ridurre gli sprechi di acqua e di energia, migliorando ancora di più il gusto del prodotto finito».

Azienda Agraria Riva del Garda, una cooperativa di 80 olivicoltori della zona del Garda Trentino, aderisce al Progetto Uliva GIS, a cui collaborano diversi enti di ricerca e aziende, (tra cui AIPO, Fondazione E. Mach, MPA Solutions) che concentra in una piattaforma telematica tutte le informazioni di ogni singola Particella Fondiaria coltivata ad olivo: dalle caratteristiche microclimatiche alla coltivazione. Tutto questo per poter fornire le corrette indicazioni per le pratiche colturali: dall’irrigazione alla difesa antiparassitaria, dalla raccolta alla concimazione. Unico nel suo genere, questo strumento di grande sviluppo nell’olivicoltura altogardesana supporta il frantoio nella selezione più puntuale delle olive prima della frantoiazione.

Tornando in centro Italia, in Toscana il Frantoio Franci amplierà la struttura per circa 2500 mq. «La nostra azienda – spiega Giorgio Franci – nasce negli anni ‘50 e nel tempo è cresciuta molto. I nuovi spazi serviranno per continuare a lavorare in modo efficiente grazie all’installazione di una nuova linea 4.0 per la lavorazione delle olive, dove tecnologia ed innovazione saranno al servizio della nostra esperienza per migliorare sempre più la qualità dei nostri oli. Stiamo lavorando anche per un nuovo deposito, un magazzino, l’area di imbottigliamento ed una terrazza panoramica a 360° su Maremma, Monte Amiata e Val d’Orcia, che sarà il giusto palcoscenico sulla qualità dedicata a ospiti e degustazioni. Oltre a questo è già in opera la messa a dimora di oltre 12.000 olivi entro il 2021, utilizzando varietà tipiche toscane che si prestano ad innovativi sistemi di produzione. A fronte dei nuovi investimenti sarà incrementato l’utilizzo dei sottoprodotti della lavorazione delle olive sia per fertilizzare i nostri oliveti in modo naturale sia per produrre nuova energia in impianti a biomasse. Il tutto per dar vita ad una economia circolare ecosostenibile dove la qualità dei nostri oli cresce rispettando l’ambiente ed il territorio».

Fonte: Il Sole 24 Ore