Dall’Unhcr per i rifugiati alle piattaforme, Nft in campo per la beneficenza

Dai rifugiati alle piattaforme digitali per charity, I token non fungibili scendono in campo per aiutare la Raccolta fondi a scopi sociali e per beneficenza. Per celebrare i 70 anni della Convenzione Onu per i rifugiati e di impegno delle Nazioni Unite a supporto delle persone costrette ad abbandonare le loro case, Switzerland for Unhcr ha lanciato la prima collezione di opera digitali per finanziaria l’Unhcr.

L’iniziativa nasce con il contributo di Hani Abbas, rifugiato palestinese in Siria e disegnatore di fama globale, che ha creato settanta opera digitali messe all’asta sotto forma di Nft sulla piattaforma Opensea, una delle più note a livello globale per questi strumenti digitali.

Gli acquirenti avranno la possibilità di acquistare un’opera dell’artista della serie “Windows”, dedicate ai temi dell’ingiustizia, della perdita e del costo umano dei conflitti con uno sguardo alla “finestra dentro il cuore” dei rifugiati.Le opera saranno trattate in ether, con una base d’asta di 0,1Eth e l’87,5% del ricavato andrà direttamente alla causa dell’Unhcr, al netto dei costi e delle commissioni, nello specifico a sostegno dei rifugiati afgani.

«Non ho alcuna esperienza di Nft, mi limito a disegnare. Ma ogni disegnatore spero che le sue opera siano viste il più possible e io sostengo queste nuove idee. In modo da aiutare queste persone e diffondere la consapevolezza delle condizioni durissime in cui vivono», ha affermato Abbas.

Sempre in questi giorni CharityStars, piattaforma di charity fundraising dove aziende, celebrities e privati si incontrano per sostenere cause di beneficenza, attraverso la vendita di esperienze o cimeli unici, ha fatto il suo debutto nel mercato dell’arte digitale certificata via blockchain. Lo ha fatto con l’asta di un’opera di Beeple, Rebirth #19/100, assegnata per 63 mila dollari.

Fonte: Il Sole 24 Ore