Crisi dei migranti, toni sempre più duri tra Varsavia e Minsk. Sospetti Ue sul ruolo di Mosca

Lukashenko: non ci faremo intimidire, ma non cerchiamo lo scontro

In una intervista all’agenzia di stampa bielorussa, il presidente Lukashenko ha avvertito in compenso che il suo Paese «non si metterà in ginocchio» di fronte all’Unione Europea, pur assicurando di «non essere alla ricerca di uno scontro». Poco prima lo stesso dirigente politico aveva discusso della situazione al telefono con il suo alleato russo, il presidente Vladimir Putin, con il quale si era lamentato della «preoccupante» presenza di truppe polacche alla frontiera.

Bruxelles ha detto che sta monitorando i voli verso Minsk provenienti da due dozzine di Paesi tra cui il Marocco, la Siria, l’Iran e la Russia. Il sospetto è che alcuni di questi Paesi siano in combutta con la Bielorussia nell’esortare i migranti ad entrare in Europa. Il governo Lukashenko nega qualsiasi uso improprio di profughi. Anzi Minsk accusa la Polonia di non rispettare i suoi obblighi umanitari rifiutando di accogliere i rifugiati, e ha messo in guardia Varsavia contro «provocazioni» e «azioni belligeranti».

Portavoce Ue: presidente bielorusso si comporta da gangster

Ai migranti «viene promesso un facile ingresso nell’Unione», commentava ieri il portavoce comunitario Peter Stano, il quale ha definito l’approccio del regime Lukashenko «inumano, da gangster». Dinanzi al Parlamento europeo, la commissaria agli Affari interni Ylva Johansson ha aggiunto: «Dobbiamo lavorare con i Paesi terzi per bloccare i voli verso Minsk», oltre che «emendare il codice Schengen cercando nuovi metodi per rispondere a questa tipologia di aggressioni». Di più non ha precisato.

La situazione è ingarbugliata. Da un lato il governo polacco non vuole l’aiuto comunitario, pur di cavalcare l’orgoglio nazionale. Dall’altro la Bielorussia sembra essere senza scrupoli nello strumentalizzare migranti provenienti dal Vicino Oriente.

Verso nuove sanzioni. Michel: serve difesa comune

A breve i Ventisette dovrebbero decidere nuove sanzioni contro Minsk, oltre a una stretta ai visti annunciata in settembre e approvata ieri (si veda Il Sole 24 Ore del 30 settembre).

Fonte: Il Sole 24 Ore