Malaria, stallo dei finanziamenti e pandemia fanno risalire i casi

«Non possiamo permettere che questo declino continui – incalza Sands -. Quest’anno, durante la settima conferenza di rifornimento del Global Fund ospitata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il mondo ha l’opportunità di investire di più per proteggere i traguardi duramente conquistati e tornare sulla buona strada per ridurre i casi di malaria e i decessi». Il Fondo globale ha bisogno di almeno 18 miliardi di dollari per combattere l’Hiv, la tubercolosi e la malaria e costruire sistemi sanitari più forti, anche in previsione di future pandemie. «Diciotto miliardi di dollari salverebbero 20 milioni di vite, ridurrebbero del 64% il tasso di mortalità per Hiv, tubercolosi e malaria e rafforzerebbero i sistemi sanitari per costruire un mondo più sano ed equo. Nella lotta contro la malaria, un adeguato finanziamento ridurrebbe i decessi del 62%, ridurrebbe i casi del 66% ed eliminerebbe la malattia da altri sei paesi entro il 2026» precisa Sands.

Le soluzioni innovative

Tra i nuovi strumenti nella lotta contro la malaria ci sono le zanzariere trattate con insetticidi di nuova generazione e il vaccino antimalarico. Ma anche le zanzare geneticamente modificate
«Il Fondo globale sta investendo 50 milioni di dollari nel periodo 2021-2024 per introdurre
zanzariere di nuova generazione che hanno ridotto quasi della metà i casi di malaria nei bambini al di sotto dei 5 anni in un grande progetto pilota in Tanzania, secondo uno studio pubblicato da The Lancet. Le zanzariere sono trattate con due insetticidi e possono uccidere zanzare resistenti a uno dei due insetticidi».

Il vaccino contro la malaria (Rts,s) ha un’efficacia modesta (30%) ed è costoso, ma uno studio suggerisce che potrebbe prevenire la morte di 23.000 bambini all’anno se l’intera serie di dosi fosse somministrata a tutti i bambini nei paesi con un’alta incidenza di malaria.
«Nell’ottobre 2021, l’Oms ha emesso una raccomandazione sull’uso più ampio del vaccino Rts,s. Tale raccomandazione si basava sui dati generati da un progetto pilota finanziato da Global Fund, Gavi, Vaccine Alliance (Gavi) e Unitaid e condotto attraverso programmi di immunizzazione in Ghana, Kenya e Malawi. Lo studio ha mostrato una riduzione del 30% della malaria grave quando il vaccino è stata introdotto in aree dove le zanzariere trattate con insetticidi sono ampiamente utilizzate e dove c’è un buon accesso alla diagnosi e al trattamento».
«Per accelerare i progressi nella lotta alla malaria, dobbiamo continuare a innovare e utilizzare ogni strumento efficace disponibile. I risultati mostrano che il vaccino può essere un utile strumento ausiliario da aggiungere però all’uso esteso di altri strumenti come la chemioprevenzione stagionale o la distribuzione di zanzariere. Il suo impiego dovrebbe tener conto della situazione epidemiologica del paese; l’efficacia, la fattibilità e l’impatto sul budget; il rapporto costo-efficacia rispetto ai diversi interventi» aggiunge Sands.

I farmaci

Altro tema cruciale è l’iniziale resistenza ai farmaci antimalarici, che includono artemisinina e i suoi derivati (artemetere) a cui si associa la lumefantrina.

Per Sands «Contro la malaria, la nuova strategia del Fondo globale si concentra sulla fornitura di interventi integrati più incentrati sulle persone, meglio allineati al contesto e alle esigenze delle singole comunità, affrontando le barriere all’accesso equo, migliorando la qualità dei servizi, affrontando la resistenza e dimostrando il percorso verso l’eradicazione».

Fonte: Il Sole 24 Ore