Il «Manifesto» tecnologico che anticipa il futuro di Dacia
Da low-cost ad essenziale. Si potrebbe riassumere così l’evoluzione di Dacia, marchio rumeno entrato nel 1999 nel gruppo Renault e capace in oltre 20 anni di diventare uno dei brand più interessanti e redditizi dell’intero mercato. Il motivo? Non seguire le mode ma offrire al cliente quello che realmente cerca, a partire da modelli dall’ottimo rapporto qualità prezzo e dall’approccio “se serve, lo troverete a bordo”.
Protagonista è la strategia Renaulution del gruppo francese, presentata da Luca De Meo a inizio 2021, Dacia ha intrapreso un profondo rinnovamento che ha portato ad un nuovo logo, al restyling delle concessionarie e soprattutto ad una gamma in crescita con l’arrivo del multispazio 7 posti Jogger e nei prossimi mesi con il debutto della versione di serie del suv Bigster. A questo si aggiunge uno spostamento verso l’outdoor dell’intero marchio, andando a offrire veicoli pensati per vivere all’aria aperta ma sempre proposti a prezzi concorrenziali.
I percorsi sterrati sono proprio il terreno ideale della nuova concept Manifesto, “laboratorio di idee” svelato a Parigi e realizzato per anticipare tante possibili soluzioni che potrebbero arrivare sui futuri modelli del marchio rumeno. Oltre a non avere né porte, né finestrini, né parabrezza, la concept rumena presenta soluzioni innovative come il piano di lavoro posteriore dalle molteplici funzioni in sostituzione del tradizionale portellone.
La carrozzeria della concept utilizza in gran parte plastica riciclata, derivata dalla trasformazione dei polimeri usati e con una resa finale screziata nota come Starkle. Si tratta di un materiale sofisticato e sostenibile sarà presente anche sulla nuova Dacia Duster, attesa nel 2024 e per la prima con componenti in plastica riciclata all’esterno. Al pari degli ultimi modelli firmati Dacia, anche qui le cromature decorative sono scomparse per lasciare spazio a finiture essenziali e più contemporanee.
Le gomme airless, cioè senza aria in pressione (tecnicamente non sono pneumatici) sono un altro elemento di grande innovazione del veicolo in quanto puntano all’ecologia e al risparmio.
Fonte: Il Sole 24 Ore