Tagli alla CO2 in Italia, dal porto di Civitavecchia al biofuel per gli aerei
Dai porti al trasporto marittimo sino alla caldaia a idrogeno passando per il “bio aviofuel”. Parola d’ordine abbattere le emissioni di CO2, contenendo i consumi anche con soluzioni alternative. In questo scenario sono le diverse iniziative che si registrano nell’ambito del processo di decarbonizzazione in Italia e variano a seconda degli ambiti e dei luoghi.
Nel porto di Civitavecchia si punta a ridurre le emissioni di almeno 40,02 tonnellate a partire dalla fine del 2026 attraverso un progetto che prevede l’elettrificazione delle banchine. A presentare il progetto, in cui l’elettrificazione dovrà integrarsi con lo sviluppo portuale in corso, sono Dba Pro e il raggruppamento temporaneo di impresa Rina, Galileo Engineering e C.&G. Engineering Services.
Il porto di Civitavecchia
Nel dettaglio, gli interventi di Civitavecchia seguiranno due fasi. La prima, in cui è prevista la progettazione della fornitura elettrica in banchina finalizzata al soddisfacimento dei fabbisogni di almeno due navi da crociera di grandi dimensioni presso il terminal crociere e due traghetti di nuova generazione ormeggiati in darsena traghetti.
«L’alimentazione elettrica delle navi, in particolare quando sono in gioco unità di grandi dimensioni, riduce e tende ad annullare, come è noto, gli impatti ambientali legati alle emissioni inquinanti, comprese quelle acustiche – dice Raffaele De Bettin, Ceo di Dba Group, holding che controlla al 100% Dba Pro e C.&G. Engineering Services -. La progettazione di un sistema di cold ironing così esteso implica l’ideazione di una rete elettrica di elevata potenza, la quale permetterà di aumentare l’efficienza e la sicurezza della rete portuale e migliorare il servizio di fornitura elettrica generale e per le navi. L’efficientamento e il relativo sistema di monitoraggio e di controllo si riverbererà anche nei confronti delle altre aree produttive di competenza portuale, rendendo l’approvvigionamento di energia più stabile e sicuro per tutti gli stakeholder operanti nel porto».
Risparmiare con il vento
A guardare alla sostenibilità, puntando sull’energia eolica è la Corsica Sardinian Ferries che ha deciso di investire su navi ro-ro a vela. Una partnership con Neoline Armateur permetterà di sviluppare il progetto di una nave da carico lunga 136 metri e alimentata principalmente dal vento, che consentirà di risparmiare fino all’80% di carburante rispetto ad una nave tradizionale.
L’innovativo ro-ro due alberi, che accoglierà 3.000 metri quadri di vele rigide a controllo automatico, navigherà ad una velocità commerciale di 11 nodi, combinando risparmio energetico e ottimizzazione dei tempi di trasporto.
Fonte: Il Sole 24 Ore