5G, chip fotonici e micro-sensori spingono il business della sanità digitale
Una delle curiosità del Consumer Electronic Show è sempre stata quella di andare ad ammirare le toilette superaccessoriate, con sedile e getti d’acqua caldi, musica, led e wi-fi. Nell’edizione 2023 però è apparso un accessorio inaspettato: Withings ha presentato U-Scan, un dispositivo da infilare nel water, con una cartuccia interna in grado di raccogliere alcune gocce di urina quando andiamo in bagno. Analizzando i metaboliti in essa contenuti, potrà dare tramite app informazioni sull’ovulazione o i livelli di testosterone, e indicazioni per avviare un’alimentazione più sana. Non è ancora un dispositivo medico, ma da questa e altre soluzioni simili viste alla fiera della tecnologia, come il coreano Cym702 o l’israeliano Olive Diagnostics, che effettua l’analisi grazie allo spettro luminoso del liquido, probabilmente arriverà presto un congegno in cui l’esame delle urine non sarà più un test da eseguire di tanto in tanto, ma diverrà parte della prevenzione quotidiana di future malattie.
L’innovazione si inserisce nella rivoluzione della cosiddetta diagnostica domestica, che permetterà di eseguire sempre più esami non solo di laboratorio a casa, a minor costo e con maggior frequenza, oltre che di tenere sotto controllo le proprie patologie. Un esempio è SiPhox Home, piattaforma per ora sperimentale che sfrutta chip fotonici per misurare, con una sola goccia di sangue, biomarcatori chiave relativi a processi infiammatori, metabolici, ormonali e cardiaci. “Questo permetterà di effettuare test 100 volte più veloci ed economici di quelli di qualsiasi laboratorio tradizionale, ma altrettanto accurati”, dice Diedrik Vermeulen, cofondatore di SiPhox. Alcune soluzioni sono pensate per chi deve convivere con una malattia: Dexcom G7 ad esempio è un sensore medicale che monitora 24 ore su 24 il livello di glucosio nel sangue, un parametro vitale per chi è affetto da diabete. In generale poi c’è un boom di congegni che servono a misurare lo stato di salute o a preservarla, che si tratti di test casalinghi per l’analisi dello sperma o misuratori di pressione arteriosa, dispositivi tascabili per l’elettrocardiogramma (della bolognese Quiver) o defibrillatori portatili come Lifeaz per interventi salvavita, scanner con cui si può tenere sotto controllo la salute del cavo orale senza il dentista oppure occhiali hi-tech come Radius XR con cui effettuare accurati test della vista.
“Uno degli scopi sempre più emergenti dell’innovazione”, spiega Steve Koenig, vicepresidente della Consumer Technology Association che organizza il CES “è la tecnologia per il bene, atta cioè a migliorare la nostra vita”. Non si tratta solo di buone intenzioni. La salute digitale è un affare sempre più lucrativo: secondo Grand View Research, il giro d’affari globale è stato di 211 miliardi di dollari nel 2022 ed è destinato a innalzarsi fino al 2030 con un tasso annuo di crescita composto del 18,6%. A trainare lo sviluppo saranno tecnologie come il 5G e la miniaturizzazione a prezzi concorrenziali, che consentiranno sempre più la realizzazione del modello ibrido in cui si viene monitorati e curati da remoto, con risparmio per il sistema sanitario, salvo i casi limite in cui bisogna recarsi in ospedale. L’acceleratore sarà l’intelligenza artificiale addestrata a individuare precocemente i possibili segnali di una malattia e a promuovere il benessere degli individui: ecco allora ad esempio Tempo, un congegno indossabile che analizzando parametri fisiologici, attività quotidiane e modelli comportamentali degli anziani è in grado prevedere eventuali peggioramenti clinici, mentre piattaforme come quella di BlueSkeye, sviluppata insieme all’Università di Nottingham, sfrutta algoritmi di visione per individuare sul volto di una persona inquadrato dallo smartphone segnali di depressione o ansia, concentrandosi su un problema, quello della salute mentale, troppo spesso sottovalutato. Tra materassi che rilevano parametri vitali e qualità del sonno, specchi che monitorano l’umore e app che valutano eventuali alterazioni patologiche della pelle o ricavano possibili disfunzioni analizzando lo spettro vocale, la nostra salute sarà sempre più scrutinata dalla tecnologia. Con enormi opportunità e nuove sfide da risolvere, come quella della fusione tra dati sanitari eterogenei e quella del loro attuale scarsissimo utilizzo per la prevenzione.
Fonte: Il Sole 24 Ore