Sisma in Marocco, oltre 2mila morti, tre giorni di lutto nazionale. Nuova scossa in mattinata

I danni

Ingenti i danni materiali. Sono state mobilitate le forze dell’ordine, la protezione civile e il personale medico e paramedico per predisporre un eventuale piano di emergenza. Il bilancio del sisma si aggiorna di minuto in minuto, man mano che arrivano i dati dalle città e soprattutto dalle località di montagna vicine all’epicentro. I paesi che punteggiano l’Atlante sono molto poveri, spesso non hanno collegamento internet e le case sono costruite con il caratteristico muro a pisé, realizzato in paglia, fango e sassi.

Crolli a Marrakesch

Migliaia di famiglie hanno trascorso la notte all’aperto in accampamenti improvvisati, allineati sull’erba fuori dalle mura della famosa Medina di Marrakech, dormendo sotto le palme per la paura di rientrare nelle case. Questa mattina – riferisce la Bbc – hanno raccolto le loro coperte ma restano all’aperto, non ancora sicuri di quando potranno tornare a casa, dopo il forte terremoto che ha ucciso oltre duemila persone. Grande paura ieri soprattutto nella medina di Marrakech, dove le parti più fragili delle mura che circondano il centro storico sono crollate. Hanno ceduto alcune abitazioni, nella piazza Jamaa el Fna è crollato il minareto di una piccola moschea vicino allo storico ’Café de France’. Si segnalano danni nella kasbah di Marrakech e crolli di abitazioni nella zona a nord est. In città nuova ci sono crepe nel campanile della chiesa cattolica di Gueliz. Crolli di facciate a Essaouira, sull’Oceano atlantico e a Ouarzazate, nel centro Sud. In migliaia si sono riversati per le strade della città nuova di Marrakech e nei vicoli della medina, in preda al panico. Elettricità e collegamento internet sono mancati a lungo. A Marrakesh, le strade dello storico quartiere ebraico nella Medina sono ricoperte di detriti e vecchi edifici sono crollati. La città si è svegliata sotto shock. “È come se fossimo stati colpiti da una bomba”, ha descritto con sgomento all’Afp una residente di Mellah, Hafida Sahraouia. “Stavamo preparando la cena quando abbiamo sentito qualcosa come un’esplosione. Preso dal panico, sono uscito velocemente con i miei figli. La nostra casa purtroppo è crollata”, racconta la donna di 50 anni che si è rifugiata con la sua famiglia in una grande piazza all’ingresso nel suo quartiere. “Non sappiamo a chi rivolgerci. Abbiamo perso tutto”, confida. Anche Mbarka El Ghabar, una vicina, ha visto la sua casa “distrutta” dalle scosse. “Dormivamo quando c’è stato il terremoto, parte del tetto è crollata, ci siamo ritrovati bloccati dentro ma siamo riusciti a scappare, io e mio marito”, testimonia, aggiungendo di aver “passato una notte da incubo”.

Sbloccati i primi aiuti

Subito si è attivata la macchina degli aiuti e della solidarietà. L’Unione europea si è detta pronta a fornire al Marocco “tutta l’assistenza necessaria” a seguito del terremoto, ha riferito un portavoce della Commissione europea. La Conferenza episcopale italiana (Cei), come forma di aiuto immediata, ha deciso lo stanziamento di 300mila euro dai fondi 8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica. Una delegazione della Caritas nazionale marocchina si è messa in viaggio verso i luoghi del sisma: “Servono medicine e coperte, bisogna fare presto. Noi le porteremo assieme a kit igienici, le coperte servono per il freddo che scende la sera”, ha detto il direttore della Caritas di Rabat Padre Oscar Arturo Garcia Padilla. Altri aiuti dal Belgio, che ha sbloccato 5 milioni di euro per “aiutare le vittime e sostenere la ricostruzione”, ha annunciato la ministra federale per la Cooperazione allo sviluppo, Caroline Gennez su X.

Mattarella: disponibili a contribuire ai soccorsi

“La notizia del sisma che ha colpito questa notte il Marocco ha suscitato negli italiani tutti e in me personalmente immensa tristezza. In questa circostanza così dolorosa per l’amico popolo marocchino, desidero far pervenire a Vostra Maestà, al Governo e a tutte le famiglie di quanti hanno perso la vita le espressioni di profondo cordoglio dell’Italia e le mie sentite condoglianze”. E’ quanto scrive il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato al re del Marocco Muhammad VI. “Vi siamo vicini con sentimenti di autentica solidarietà e auguriamo ai feriti un completo ristabilimento, manifestando disponibilità a contribuire ai complessi lavori di soccorso”, conclude Mattarella.

Sisma confrontabile a quello del 1980 in Irpinia

Il terremoto è stato “estremamente energetico, quasi equivalente al sisma in Irpinia del 1980” che era stato di magnitudo 6,9, ha detto Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Nel terremoto avvenuto in Marocco è stata liberata una fortissima energia, ma non è al livello del terremoto in Turchia del febbraio 2023, osserva ancora Doglioni: “Il sisma in Turchia ha provocato la distruzione di 200.000 edifici e 50.000 morti, su un’area di 50.000 chilometri quadrati. Nel caso del Marocco la superficie coinvolta è inferiore”.

Fonte: Il Sole 24 Ore