Dengue autoctona in Italia: cosa c’è da sapere e come proteggersi
Sono 165 i casi di Dengue diagnosticati in Italia, 146 importati e 19 autoctoni, secondo l’ultimo aggiornamento settimanale dell’Iss. Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna sono le regioni in cui si registrano più casi: 50, 28 e 27, rispettivamente.
La malattia nella maggior parte dei casi è asintomatica, in altri può causare febbre e sintomi influenzali, nausea, vomito, irritazioni della pelle, e nei casi più gravi anche emorragie potenzialmente fatali (in meno dell’1% delle persone).
La dengue, malattia infettiva di origine virale trasmessa dalla zanzara tigre (genere Aedes) è endemica, soprattutto dal sud-est asiatico, ma la globalizzazione e il cambiamento climatico hanno stimolato il riemergere di vecchie malattie in nuovi luoghi, come l’Europa.
Quest’anno, oltre all’Italia, focolai di dengue autoctona sono stati notificati anche in Francia. Negli anni scorsi focolai di questo tipo sono stati confermati anche in Croazia e Spagna.
Tassi in aumento di 8 volte
A livello globale, secondo l’Oms, i tassi di dengue sono in aumento di otto volte a partire dal 2000, raggiungendo i 4,2 milioni di casi nel 2022, e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha affermato che solo l’anno scorso in Europa si sono verificati 71 casi di malattia, contro i 74 registrati tra il 2010 e il 2021 aggiungendo che la specie di zanzara Aedes albopictus, che diffonde la chikungunya e la dengue, si sta spostando più a nord e a ovest dell’Europa, mentre l’Aedes a Egypti, che diffonde malattie tra cui la dengue, la febbre gialla e la chikungunya, si è stabilita a Cipro lo scorso anno.
Fonte: Il Sole 24 Ore