Macron è lo sponsor tecnico di sette squadre e di World Rugby

Fornitrice ufficiale di World Rugby e sponsor tecnico di sette delle 20 squadre che partecipano all’edizione n. 10 del Mondiale, che cade a 200 anni giusti dalla data cui si fa risalire l’invenzione del gioco.

Nel rugby Macron ha fatto il grande salto nel 2013. «La federazione scozzese – racconta Gianluca Pavanello, Ceo dell’azienda bolognese che produce abbigliamento sportivo – è stata la prima a darci fiducia. Con la Scozia abbiamo conquistato il grande palcoscenico». Il rapporto si è consolidato nel tempo e intanto Macron è diventata sponsor tecnico di altre federazioni e delle rispettive Nazionali, femminili e giovanili comprese: con l’Italia l’accordo è stato siglato nel 2017 e ora prolungato fino al 2028, mentre è del 2020 il prestigioso “link” con il Galles. Ma altre quattro formazioni che si stanno battendo in Francia vestono la maglia che porta sul petto Hero, il logo di Macron: dopo tre europee (Georgia, Portogallo e Romania) è arrivata Samoa. Un valore aggiunto è dato dal fatto che, in occasione della Rugby World Cup, sulle maglie possono trovare posto solo gli sponsor tecnici e non quelli “commerciali” (come Vittoria Assicurazioni, per l’Italia).

Dal quartier generale di Crespellano non filtrano cifre. Ma secondo quanto risulta, per esempio, il contratto con la “Union” gallese prevede un impegno di Macron che – tra cash e fornitura di materiale – si avvicina ai quattro milioni annui. Un investimento che dovrebbe essere ripagato, perché in media si vendono 60mila maglie dei Dragoni all’anno, più tutto il resto del merchandising, costituito da polo, giacconi, materiale da allenamento, per il tempo libero e così via. In termini di vendite il Galles vale cinque volte l’Italia, che però, ovviamente in proporzione, ha un trattamento più “generoso”.

Risale all’inizio dello scorso anno, invece, la partnership con World Rugby: «Da un lato – spiega Pavanello – vestiamo non solo gli ufficiali di gara, cui forniamo l’abbigliamento tecnico, ma anche i volontari della Coppa del Mondo. Dall’altro è prodotta da Macron tutta la collezione di abbigliamento legata alla manifestazione. Pensiamo che la federazione internazionale ci abbia scelti valutando una serie di aspetti: affidabilità, qualità, precedenti esperienze di un’azienda che, oltretutto, da tempi non sospetti è attenta alla sostenibilità ambientale e sociale. Di sicuro, poi, l’impegno sul design e sullo sviluppo dei materiali non verrà meno. Nel nostro mondo l’essere italiani è un plus».

Il fatturato 2022 è salito alla cifra record di 170 milioni, con un più 50% rispetto ai 113 milioni del 2019, ultimo esercizio pre-Covid. «L’anno scorso – commenta il Ceo – è stato il migliore di sempre, in termini di crescita e di risultati economico-finanziari. Le entrate derivano per il 20% dall’Italia e per l’80% dall’estero. Sul fatturato globale influisce principalmente il calcio, ma il rugby conta per non meno del 20%, con l’apporto fondamentale di Francia e Gran Bretagna”.

Fonte: Il Sole 24 Ore