Migranti extra Ue, solo un permesso su cinque è per motivi di lavoro

I permessi di soggiorno rilasciati a cittadini extracomunitari dai Paesi Ue hanno superato nel 2022 i 3,4 milioni, il livello massimo degli ultimi dieci anni (erano 1,6 milioni nel 2013). Dopo il brusco calo della mobilità internazionale dovuto alla pandemia (nel 2020 i permessi si erano ridotti di oltre 700mila rispetto all’anno prima), i titoli di soggiorno nel 2021 e nel 2022 hanno ricominciato a crescere.

Il trend è al rialzo anche in Italia: i permessi nel 2022 sono stati 338mila, in aumento del 23% rispetto al 2021. Nel nostro Paese hanno inciso i numeri più consistenti dei decreti flussi, dal 2021 in poi, che hanno segnato un aumento degli ingressi per lavoro. È il bilancio che emerge dalle elaborazioni dei dati Eurostat effettuate dalla Fondazione Leone Moressa per Il Sole 24 Ore del Lunedì. Questo mentre l’emergenza degli sbarchi a Lampedusa mette in rilievo in modo evidente le difficoltà nella gestione del flussi migratori nel Mediterraneo e sono attese nuove misure da parte del Consiglio dei ministri convocato per il 18 settembre.

I permessi in Italia

Il 38,9% dei permessi rilasciati nel 2022 in Italia è legato a motivi familiari, come i ricongiungimenti. Il 33,8% è giustificato da altre ragioni, dalle richieste d’asilo a motivi umanitari, il 7,5% è stato riconosciuto per studio, e il 19,8% è stato concesso per lavoro (66.791).

L’incidenza dei permessi per lavoro è nettamente aumentata rispetto agli anni precedenti (dal 2016 al 2020 oscillavano fra il 3% e il 7%), ma è comunque lontana dall’incidenza media dei permessi per lavoro nella Ue a 27, che è del 35,8 per cento. A trainare verso l’alto questa percentuale sono soprattutto i Paesi dell’Est Europa: in alcuni i permessi per lavoro superano il 70% del totale. Germania e Francia hanno valori più in linea con l’Italia, essendo Paesi con una storia migratoria più lunga, dove all’arrivo degli immigrati per lavoro segue poi negli anni successivi l’arrivo dei familiari.

Peraltro, mentre i permessi per lavoro possono essere contingentati (come accade in Italia con i decreti flussi), quelli per motivi familiari non possono essere compressi o pianificati allo stesso modo.

Fonte: Il Sole 24 Ore