Il packaging sostenibile resiste ai tagli della spesa

L’inflazione ha ridimensionato il carrello della spesa degli italiani, costretti a spendere di più per comprare di meno. Una tendenza che, in generale, non ha risparmiato neanche i prodotti che riportano sulle confezioni almeno un riferimento al loro impegno sul fronte della sostenibilità ambientale, sociale e relativa al rispetto del benessere animale.

L’analisi condotta dall’Osservatorio Immagino di GS1 Italy ha individuato una crescita dell’offerta del 5,4% di prodotti che puntano su claim legati alla sostenibilità: sono arrivati oltre quota 36mila e hanno superato i 15 miliardi di incassi (+8,6% di giro d’affari) ma rispetto al 2021 hanno perso il 4,3% dei volumi. Fanno però eccezione – e sono quindi in crescita anche in quantità – molti prodotti venduti in packaging “green” e quelli senza antibiotici.

Il claim più diffuso e che sviluppa il maggior fatturato resta “riciclabile”, presente su oltre 5 mila prodotti, che realizzano 3,8 miliardi di incassi: nel 2022 è riuscito ad aumentare le vendite sia a valore (+16,6%) sia a volume (+1,8%). Bilancio simile anche per chi reclamizza una confezione realizzata “con materiale riciclato”, che ha ottenuto una crescita annua di oltre il 20% a valore e del 3% a volume, con 4.449 referenze per 2,6 miliardi di euro di fatturato.

Anche il “biodegradabile” ha incrementato sia i volumi (+3,7%) che il valore (+28,4%), «arrivando a sfiorare 300 milioni di euro di sell-out – puntualizza l’Osservatorio – anche grazie a una robusta espansione dell’offerta a scaffale (+24,3%)». La crescita più rilevante spetta però alla certificazione “Ok-Compost”: « I 717 prodotti che la riportano in etichetta hanno aumentato i volumi venduti di 11,8% e il fatturato di +29,7%, superando i 215 milioni».

Ormai oltre il 10% dei prodotti confezionati venduti in Gdo dichiara di provenire da agricoltura o allevamenti sostenibili: composto da quasi 14 mila referenze, «questo paniere ha raggiunto i 3,5 miliardi di euro di sell-out e, in un anno, ha guadagnato +5,1% a valore nonostante abbia perso il 4,1% a volume».
Tra i 9 claim o certificazioni monitorati, 8 hanno chiuso il 2022 con una riduzione delle vendite in volume e 4 anche con un minor giro d’affari (Biologico/EU organic, biologico per la cura della persona, certificazione Ecocert, NaTrue). Il claim “filiera” (1,4 miliardi, in crescita annua del +12%), riesce a mantenere stabili i volumi (-0,7%). A brillare è la referenza “senza antibiotici”: «Non solo ha avuto il maggior tasso di crescita annua a valore (+17,2%), ma è stato anche l’unico di questo paniere con un aumento delle vendite in volume (+4,3%), spinte soprattutto da specialità ittiche, pasta fresca ripiena, pollo e maionese».

Fonte: Il Sole 24 Ore