Turbativa d’asta per la Beic di Milano, Stefano Boeri indagato con altri 4 architetti
Una presunta turbativa d’asta sulla progettazione e realizzazione della Beic, la biblioteca internazionale della Cultura che dovrebbe sorgere in Viale Molise a Milano entro il 2026, per un valore di quasi 131 milioni (di cui 13 milioni a carico del Comune), in gran parte finanziati dal Pnrr. L’accusa ricade su cinque celebri architetti: Angelo Lunati, Manuela Fantini, Giancarlo Floridi, Cino Zucchi e Stefano Boeri.
I primi tre fanno parte del team dei vincitore del progetto (Onsitestudio), composto da 13 progettisti, mentre i nomi più noti, Zucchi e Boeri, hanno invece fatto parte della commissione giudicatrice.
L’ipotesi investigativa è che ci sia incompatibilità tra progettisti e commissione Tra i primi elementi investigativi che trapelano, gli stretti rapporti professionali fra Zucchi e il duo Lunati-Floridi, che sarebbero colleghi al Politecnico e avrebbero lavorato assieme su numerosi progetti, e tra Tamburelli e Boeri, che hanno lavorato insieme a Domus, la rivista diretta da Boeri. Si ipotizzano dunque una serie di conflitti di interessi che avrebbero condizionato l’esito della gara. Questa almeno la ricostruzione della procura di Milano.
Il nucleo tributario della Guardia di finanza di Milano ha intanto perquisito gli uffici degli architetti e del responsabile dell’appalto del comune di Milano, che non risulta indagato. Dall’analisi dei documenti potrebbero trapelare altri dettagli.
«Sono tranquillo e confermo la mia completa disponibilità a collaborare con le autorità competenti per fornire tutte le informazioni in mio possesso, al fine di chiarire una situazione che trovo incredibile. In virtù di ciò al momento non mi è possibile fornire ulteriori dichiarazioni», così Boeri
Fonte: Il Sole 24 Ore