Orologi, vendite in aumento in tutti i principali mercati anche nel terzo trimestre
Al giro di boa del terzo trimestre l’export di orologi svizzeri conferma il segno positivo. Nel mese di settembre le esportazioni elvetiche di segnatempo sono state di 2,33 miliardi di franchi (2,46 miliardi di euro al cambio attuale), in aumento del 3,8% rispetto ad un anno prima. Per i primi nove mesi del 2023 l’export di orologi rossocrociati è di 19,68 miliardi di franchi (20,76 miliardi di euro), con un incremento dell’8,6% in rapporto allo stesso periodo dell’anno scorso.
In settembre la spinta principale è venuta da Hong Kong, terzo mercato. Ci sono state invece flessioni per gli Stati Uniti e per la Cina, rispettivamente primo e secondo mercato. In Europa i mercati maggiori hanno registrato progressi, con l’eccezione della Germania; c’è stato un forte rimbalzo per l’Italia, dopo la sua flessione di agosto. Questi i dati del mese per i primi dieci mercati: Stati Uniti 344 milioni di franchi (-6,4%), Cina 256 milioni (-5,5%), Hong Kong 192 milioni (+24%), Giappone 169 milioni (+8,7%), Regno Unito 168 milioni (3%), Singapore 143 milioni (-2,7%), Germania 114 milioni (-4,2%), Francia 113 milioni (+15,9%), Emirati Arabi Uniti 102 milioni (+2,3%), Italia 93 milioni (+24,5%).
Per quel che riguarda la ripartizione dei prodotti esportati, in settembre c’è stata una conferma di quanto già visto in agosto, cioè una crescita dei due estremi, la gamma alta e la gamma di base. In valore infatti la gamma alta, con prezzo superiore ai 3 mila franchi, è salita dell’8,2%; la gamma medio-alta, con prezzo tra 500 e 3 mila franchi, è scesa del 10,4%; la gamma media, con prezzo tra 200 e 500 franchi, è anche scesa, seppur lievemente (-0,4%); infine la gamma di base, con prezzo sotto i 200 franchi, è salita del 4,3%.
Guardando ai primi nove mesi del 2023, tutti i primi dieci mercati hanno il segno positivo. Queste le cifre: Stati Uniti 3 miliardi di franchi (+7,6%), Cina 2 miliardi (+7,2%), Hong Kong 1,7 miliardi (+25,9%), Giappone 1,3 miliardi (+6,6%), Regno Unito 1,28 miliardi (+8,2%), Singapore 1,22 miliardi (+5,5%), Germania 1 miliardo (+8,5%), Francia 937 milioni (+9,5%), Emirati Arabi Uniti 892 milioni (+11,5%), Italia 788 milioni (+12,3%). Nell’ambito dei primi venti mercati solo la Corea del Sud, che è all’undicesimo posto, ha il segno negativo nel periodo (-10%).
Il polo elvetico dei segnatempo rappresenta oltre il 50% del fatturato mondiale del settore ed esporta oltre il 90% della sua produzione. I dati della Federazione dell’industria orologiera svizzera (Fh) sull’export sono quindi un indicatore rilevante. Il rallentamento economico internazionale e la forza del franco, che rende di fatto più cari i prodotti svizzeri, hanno suscitato alcuni timori nelle imprese rossocrociate, ma l’andamento dei primi nove mesi si è mostrato positivo e, pur non essendo alti i tassi di crescita dell’export, lascia comunque intravedere la possibilità di un progresso per l’intero 2023. L’ultimo trimestre, con il mese di dicembre caratterizzato dalle vendite natalizie e di fine anno, sarà come sempre una importante cartina di tornasole.
Fonte: Il Sole 24 Ore