Bonomi: la manovra è incompleta sugli stimoli ad investire

«Bene la riconferma del taglio del cuneo fiscale, anche se l’avremmo voluto strutturale, e ragionevole il taglio dell’Irpef. Ma la manovra di Bilancio è incompleta per quanto riguarda la parte di stimoli agli investimenti». Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenendo alla trasmissione In Mezz’ora.

La necessità di avere un sistema produttivo competitivo

Visto «quello che sta succedendo nell’economia, con il rallentamento del commercio internazionale, i tassi elevati e il costo dell’energia ancora alto, abbiamo la necessità di avere un sistema produttivo competitivo. Questo ci portava a chiedere due cose nella manovra di Bilancio: un intervento sulle famiglie a basso reddito», perché tassi ed energia hanno «eroso il loro potere d’acquisto», e «la riconferma del taglio del cuneo fiscale che avremmo voluto strutturale», ha detto Bonomi, giudicando «ragionevole e giusto» il taglio delle aliquote Irpef. Invece «è incompleta la parte di stimoli agli investimenti, che nel 2021 erano pari a 20,7%, cioè cresciuti, l’anno scorso sono cresciuti del 10%, quest’anno siamo a zero». Per Bonomi non si può pensare di rimanere competitivi «in un mondo di grandi trasformazioni, con Cina e Usa che mettono in campo trilioni di dollari», senza stimolare gli investimenti privati, perché «stiamo facendo un danno all’industria del Paese per il futuro».

Preoccupa il disallineamento in Ue sull’energia

Sul gas per l’inverno «non sono preoccupato perché le scorte sono oltre il 99% e il prezzo dell’energia non è tornato al pre-Covid ma nemmeno tocca la punta dell’agosto dell’anno scorso, 323 euro al megawattora, quello che mi preoccupa è il disallineamento di interventi a livello Ue». A giudizio di Bonomi «la Germania fa interventi perché ha il suo spazio fiscale, anche la Francia li fa a favore delle sue industrie, l’Italia non li fa perché non ha spazio. E quindi stiamo diventando non competitivi rispetto agli altri Paesi. La Spagna, che ha fatto rigassificatori anni fa, oggi si può permettere un costo dell’energia molto basso. Il tema energia o lo affrontiamo in Europa in maniera simmetrica o se ogni Stato va per la tangente diventa un problema».

Fonte: Il Sole 24 Ore