L’Italia usa golden power su Microtecnica e ferma la francese Safran

L’Italia ha respinto l’operazione di acquisto da 1,8 miliardi di dollari da parte del gruppo francese Safran del ramo dei sistemi di controllo di volo della Collins Aerospace. La ragione? Una fonte del governo italiano ha spiegato a Reuters che c’è preoccupazione per i posti di lavoro e i contratti per il programma Eurofighter, Safran non avrebbe infatti fornito garanzie sufficienti sul mantenimento delle linee di produzione in Italia. Il no è stato comunicato dalla stessa Safran che ha fatto sapere che Roma ha posto il veto all’acquisizione di Microtecnica, la filiale italiana di Collins Aerospace, esercitando il “golden power” su quello che ritiene essere un asset strategico. La mossa del governo di Giorgia Meloni è un fatto raro nei confronti di un’azienda dell’Unione Europea. Il maggiore azionista di Safran è il governo francese, con una quota dell’11,2%. «Safran rimane impegnato nell’operazione e sta lavorando con tutte le parti per decidere quali altri passi compiere. Ulteriori informazioni saranno fornite ove opportuno», ha sottolineato la società .

Secondo il provvedimento italiano, riferisce il quotidiano Financial Times, un’indagine governativa «non consente di concludere in modo definitivo» che Safran «darebbe la necessaria priorità alle linee di produzione industriale di interesse per la difesa nazionale».

«Presumono il peggio delle nostre intenzioni, cioè che non sosterremo equamente o non daremo priorità all’Eurofighter», ha detto al quotidiano il direttore generale di Safran Olivier Andries dicendosi sorpreso della decisione. «È un po’ ironico poiché siamo già fornitori dell’Eurofighter e di altri programmi di difesa italiani tramite varie filiali». Microtecnica rappresenta circa il 15% dei ricavi delle attività di controllo voli di Collins, con tre stabilimenti in Italia.

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Fonte: Il Sole 24 Ore