Dal clima all’economia circolare, Ispra è il facilitatore delle politiche pubbliche italiane

Un milione di accessi al catasto dei rifiuti, 76 mila analisi di laboratorio. E poi 374 relazioni tecniche sui siti di interesse nazionale da bonificare e 86 relazioni istruttorie per autorizzazioni integrate ambientali trasmesse al ministero dell’Ambiente (Mase). Sono alcuni numeri, contenuti nel bilancio di sostenibilità, dell’Ispra, l’I stituto superiore per la protezione e ricerca ambientale impegnato in attività tecnico-scientifiche a supporto di istituzioni, imprese e cittadini, con 1.193 unità e 45 aree tecnologiche di ricerca.

Sostenibilità e concretezza

«Per la sostenibilità servono azioni concrete e il settore pubblico è chiamato a fornire il proprio contributo – premette la direttrice generale Maria Siclari – perché la sostenibilità non è più solo un obiettivo da perseguire, ma deve diventare una direzione comune, in cui ognuno ha il suo ruolo e da cui nessuno deve essere o sentirsi escluso, perché tutte le organizzazioni, siano esse private che pubbliche, hanno il dovere sociale oltre che giuridico di contribuire».

Il Bilancio 2023, racconta l’attività svolta dall’Ispra l’anno precedente che incide su tutti i temi dell’agenda italiana per la sostenibilità: dalla lotta al cambiamento climatico alla sostenibilità della mobilità e dell’ambiente urbano, continuando con la transizione verso un’economia circolare, sostenibilità dell’industria e delle infrastrutture, protezione degli ecosistemi e della biodiversità.

Un facilitatore per le politiche pubbliche

«Scorrendo il rapporto, si può avere un quadro della situazione ambientale a livello nazionale, un quadro complesso ma reso fruibile attraverso il supporto di numeri e risultati concreti, con i quali – argomenta la direttrice – l’Istituto si qualifica, ancora una volta, “facilitatore” per le politiche pubbliche, in virtù delle proprie funzioni istituzionali, del capitale umano, della tecnologia, della scienza e delle risorse economiche».

Quindi i numeri. Con il dato più significativo che riguarda un milione di accessi al catasto dei rifiuti con oltre due milioni di pagine visitate.

Fonte: Il Sole 24 Ore