Maria Callas “diva del secolo”

Cento anni fa nasceva la “Divina”, Maria Callas. Sono ben note le vicende personali e artistiche di questa straordinaria donna dotata di un talento irripetibile ma caratterizzata anche da una estrema complessità personale.

Nonostante sia passato un secolo dalla nascita e ben quarantasette anni dalla morte (avvenuta il 16 settembre del 1977), la sua vita continua ancora a suscitare un grande interesse da parte di studiosi o semplici appassionati.

Un mito intramontabile

Un mito intramontabile che al centro della sua vicenda ha avuto il canto. Una voce diversa da tutte le altre, quella della Callas, potentissima e molto estesa, riconoscibile fin dalle prime note. Come si direbbe oggi, una voce contraddistinta da un X factor che nessun altro soprano può vantare e che hanno fatto di lei, “la Callas”, con l’articolo che sfidando ogni forma di politicamente corretto, ne restituisce solo l’unicità.

Tendenza all’autodistruzione

Incredibile la sua presenza scenica, fatta di sguardi folgoranti e di una gestualità elegante. Così come è leggendaria la sua maniacale disciplina nella preparazione di partiture e libretti, momenti che la Divina viveva come sfide con sé stessa, volte alla ricerca della perfezione. Ma anche come se fosse stata l’altra faccia della medaglia della sua vita, di una diva dal carattere non facile, con una tendenza all’autodistruzione, vittima e artefice della propria immagine di protagonista assoluta della mondanità del tempo, alimentata dai rotocalchi anche per via dei suoi amori tormentati – in particolare quello con l’armatore Aristotele Onassis – e di una storia familiare dolorosa. Fatti che ne hanno sempre minato la stabilità psicologica. Anche la sua morte prematura, avvenuta in circostanze non del tutto palesate, ha contribuito ad incrementarne il mito.

Molto importante per la costruzione della grandezza di Maria Callas è stata la sua formazione avvenuta tra New York e Atene e poi proseguita in Italia dove giunse nel 1947 e dove iniziò la sua straordinaria carriera. Senza contare che italiano era anche il compositore a lei più congeniale, Vincenzo Bellini, autore del suo “cavallo di battaglia”, l’aria Casta Diva, la più popolare tra le dieci opere scritte dal grande compositore nato a Catania nel 1801, che il soprano di origine greca interpretò più volte e con la quale riscosse il massimo successo di pubblico e critica.

Fonte: Il Sole 24 Ore