A giugno mancati incassi per 22,5 milioni per il maltempo

Per i parchi a tema e quelli acquatici un inizio di stagione così difficile non si vedeva da lustri. La causa è nel maltempo che ha caratterizzato la primavera e tutto il mese di giugno con tanta pioggia al Nord Italia, dove tra Lombardia e Veneto si concentrano alcuni dei principali parchi acquatici, mentre nel Mezzogiorno il caldo ha creato le condizioni ottimali. In condizioni meteo normali si sarebbero dovuti incassare circa 90 milioni ma il meteo avverso ha tenuto lontani gli appassionati con una perdita di 22,5 milioni a causa di un calo medio del 5% degli ingressi rispetto al 2023. È quanto emerge dalle ultime analisi dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani, aderente a Federturismo Confindustria, da cui emerge un andamento a “macchia di leopardo”: al nord il maltempo e le temperature basse hanno penalizzato soprattutto i parchi acquatici, mentre il caldo africano al sud ha spinto le persone a cercare refrigerio tra scivoli e piscine, a scapito di parchi a tema e faunistici. «Ad oggi il calo è contenuto perché il mese di giugno incide in media solo per il 20% sull’andamento annuale e il vero banco di prova saranno i mesi di luglio e agosto, per i quali siamo ancora ottimisti – spiega Maurizio Crisanti, segretario nazionale Associazione Parchi Permanenti Italiani -. Gli investimenti sostenuti in questi anni dai parchi hanno inoltre potenziato il livello dell’offerta di intrattenimento, rendendola perfettamente godibile anche in caso di condizioni climatiche non ottimali».

In altre parole una partenza non buona provocata dal meteo poco favorevole. «È ancora troppo presto per trarre delle conclusioni, ma al Nord-Est, dove si trova la maggiore concentrazione di parchi divertimento italiani, a giugno le precipitazioni sono cresciute del 34% rispetto alla media e luglio non è iniziato diversamente – avverte Luciano Pareschi, presidente Associazione parchi permanenti italiani, che ricorda -. Anche se ci sono state altre annate molto piovose che alla fine si sono rivelate meno negative del previsto. È evidente che il cielo grigio non invoglia a visitare i parchi acquatici e questo a fine anno potrà avere un peso. Per contro, al sud esiste un problema di siccità che potrebbe facilmente compromettere la stagione. Auspichiamo che le autorità locali adottino misure specifiche per superare questa radicalizzazione dei fenomeni meteorologici, cominciando dalla raccolta di scorte di acqua durante i periodi di precipitazioni abbondanti per fronteggiare i momenti di siccità».

Nonostante l’avvio di stagione non facile le aziende del settore non hanno modificato i piani di investimento nel triennio 2024/2027, per un totale di circa 450 milioni di euro. «Si tratta di progetti già avviati e di respiro pluriennale – conclude Pareschi – per la maggior parte delle installazioni sono infatti necessari 2 o 3 anni di lavori tra produzione, messa in posa e avviamento».

Fonte: Il Sole 24 Ore