A Jago la prima edizione del premio Gina Lollobrigida

La prima edizione del premio Gina Lollobrigida

Attrice, scultrice, fotografa, Gina Lollobrigida non fu solo la protagonista di tanti film indimenticabili, firmati da maestri come John Huston e King Vidor, Lizzani e Comenicini, ma anche scultrice e fotografa di successo. Per questo la prima edizione del premio dedicato alla sua memoria, su iniziativa del Ministero della Cultura e Cinecittà, consegnato il 3 settembre a Venezia durante la Mostra del cinema, ha voluto celebrare la sua multidisciplinarietà premiando lo scultore Jago. L’artista ha ricevuto il riconoscimento dal sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni, e dalla Presidente di Cinecittà, Chiara Sbarigia, dopo il saluto del Presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco, e quello della presidente Federorafi, Claudia Piaserico, che ha illustrato il premio, un vero oggetto d’arte in pietre preziose e smalti.

Il riconoscimento allo scultore Jago

«È stata una meravigliosa sorpresa – commenta Jago -. Ho anche pensato che si fossero sbagliati. Mi sento vicino idealmente a Gina Lollobrigida, una donna del fare. Credo che avremmo potuto parlare di tante cose. Scultori non si diventa, lo si è. La scultura è una visione e chi ama la scultura non può essere che attratto dal marmo, l’unica materia che permette di provare a te stesso il tuo temperamento. Si potrebbe pensare che il lavoro sul marmo sia una questione muscolare. Ma non è così: la pietra non sta lì ferma, reagisce. E una donna ha una capacità naturale di farla reagire e di modellarla. Gina Lollobrigida aveva una idea completa di cosa è la scultura».

Il film su Jago «Into the white»

 Durante la premiazione è stata proiettata una clip del film Jago into the white di Luigi Pingitore che racconta due anni della vita di Jago, ripercorrendo le orme dei grandi maestri del Rinascimento e proiettandole nella contemporaneità. Anche attreverso il lato più social dell’artista, con ben oltre un milione di followers. Il documentario segue Jago da quando si trasferisce a New York e poi a Napoli, mentre lavora alle sue opere e ai suoi bozzetti.

Napoli e lo Jago Museum

Il 20 maggio 2023, nel Rione Sanità a Napoli, ha aperto lo Jago Museum nella chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi, con alcune tra le opere più note dell’artista. «I luoghi ci condizionano: Napoli è un moltiplicatore della creatività. Con il museo cerco di restituire alla comunità ciò che la città mi ha dato. Tra le opere c’è Il figlio velato, il bambino coperto da un velo, che fa l’occhiolino al Cristo velato, un’opera calata nella contemporaneità che ricorda i corpi dei bambini abbandonati.

Il ritratto di Benedetto XVI

Habemus Papam è una scultura di Jago che ritrae Benedetto XVI. L’opera non venne accettata dal Vaticano ma ricevette il premio della Medaglia Pontificia. Quando il potefice si dimise, Jago decise di modificarla.

Fonte: Il Sole 24 Ore