A Marmomac una filiera da 4,5 miliardi. Usa primo mercato

A Marmomac una filiera da 4,5 miliardi. Usa primo mercato

Un saldo commerciale attivo di 2,7 miliardi di euro, in aumento anche nel 2023, nonostante un contesto di mercato più complesso, che dopo due anni di grande crescita ha segnato il passo, come accaduto per molti settori della manifattura. E una competitività globale che fa dell’Italia il secondo Paese esportatore al mondo, dopo la Cina, nel settore lapideo, che comprende i prodotti grezzi, quelli lavorati e le tecnologie di trasformazione.

I dati sono quelli forniti da Confindustria Marmomacchine alla vigilia della nuova edizione di Marmomac, la principale manifestazione del settore organizzata da Veronafiere, che quest’anno si svolge dal 24 al 27 settembre e vede la partecipazione di 1.500 espositori da tutto il mondo, attivi in tutti i segmenti della filiera, dalla produzione di macchinari alla lavorazione dei marmi.

Un settore vocato all’export

Nonostante quindi il rallentamento del mercato globale – a causa soprattutto di fattori esognei come i conflitti in Ucraina e in medio oriente, la frenata della Germania e le elezioni negli Stati uniti che tradizionalmente raffreddano i consumi nel paese – l’industria italiana del marmo si conferma un’eccellenza del made in Italy, con 3.200 aziende e un valore della produzione che nel 2023 ha raggiunto i 4,5 miliardi di euro. Ma soprattutto con una forte vocazione internazionale, testimoniata da una quota export che incide per il 71,2% suil fatturato complessivo. Di questa vocazione internazionale è specchio Marmomac, dove lo scorso anno i visitatori esteri sono stati il 66,85 dei 51mila partecipanti totali, in arrivo da 138 Paesi.

Risultati raggiunti, come ricorda il presidente di Veronafiere Federico Bricolo, anche grazie al lavoro di squadra portato vanti dal gruppo fieristico in collaborazione con Confindustria Maqrmomachcine, l’agenzia Ice e il ministero degli Esteri, per attrarre nella città veneta non solo un numero crescente di buyer internazionali, ma soprattutto di buyer profilati, provenienti da mercati chiave per lo sviluppo delle aziende italiane. Quest’anno saranno 271 i nuovi operatori selezionati da 44 nazioni.

Inoltre, il gruppo fieristico sta investendo – in linea con gli obiettivi del piano di sviluppo One 2024-2026 – per rafforzare la presenza delle proprie manifestazioni chiave, tra cui la stessa Marmomac. «Abbiamo avviato il rebranding e il riposizionamento della nostra fiera organizzata in Brasile dalla controllata Veronafiere do Brasil – spiega Bricolo – che dal 2025 si chiamerà Marmomac Brazil e si terrà a San Paolo». Il prossimo passo, come lascia intendere il direttore generale Adolfo Rebughini, potrebbero essere gli Stati Uniti, primo mercato di esportazione di materiali e tecnologie lapidei italiani.

Fonte: Il Sole 24 Ore