A Porto Cervo la Rolex Swan Cup stringe l’antico legame del marchio con la vela

Dal 16 al 21 settembre si è svolta a Porto Cervo la 22esima edizione delle Rolex Swan Cup, regata biennale che ha visto come protagonisti 101 luxury sailing yachts, firmati esclusivamente Nautor Swan, che hanno gareggiato divisi in 11 classi. Questo evento ha un ruolo molto importante nel calendario velistico internazionale per gli appassionati, ma anche per i soggetti coinvolti: la casa orologiera svizzera, lo Yacht Club Costa Smeralda (YCCS) e il produttore di barche a vela finlandese Nautor Swan, quest’ultimo recentemente acquisito per 80,9 milioni dalla holding Sawa di Leonardo Ferragamo (che ne ha mantenuto la carica di presidente) da Sanlorenzo Yacht, azienda italiana guidata da Massimo Perotti.

Tra gli spunti della regata di quest’anno, anche il traguardo del 40° anniversario della partnership tra lo YCCS e Rolex, cominciata nel 1984 quando, a partire della terza edizione, la competizione prese l’attuale denominazione. Andrea Recordati, dal 3 agosto Commodoro dello YCCS, ha sottolineato: «Una collaborazione che dura da 40 anni è una rarità in ogni settore. Rolex ci ha sempre affiancato in tutti i nostri eventi principali: dalla Rolex Swan Cup, alla Maxi Yacht Rolex Cup (si è svolta dall’8 al 14 settembre, nda.), ma anche in regate che hanno fatto la storia del nostro club e che non esistono più, come la Rolex Sardinia Cup, alla quale stiamo lavorando per rimetterla in pista».

In gara nella categoria Maxi, al timone di Kallima – Randstad SailingTeam, quest’anno è tornato anche il leggendario e pluricampione velista Paul Cayard, tra i brand ambassador di Rolex, e volto conosciutissimo in Italia per le sue imprese alla guida del Il Moro di Venezia nella campagna per l’America’s Cup del 1992 in cui, per la prima volta nella storia, portò un’imbarcazione italiana a conquistare la Louis Vuitton Cup (quell’anno poi la coppa fu vinta dal team America³).

Professionisti ed amatori. Questo è il particolare mix della Rolex Swan Cup. Giovanni Pomati, ceo di Nautor Swan, ha spiegato: «Questa regata è prima di tutto un momento di socialità per la comunità degli armatori, porta la gente ad andare in barca a vela e fa sapere che momenti come questo la barca a motore non li può offrire. Dal nostro punto di vista, durante l’evento da anni abbiamo cancellato qualunque tipo di presentazione commerciale, pur rimanendo presenti con la nostra forza vendite, perché ci sono oltre 100 armatori e i loro amici: ci sono clienti che acquistano uno Swan, tra le altre ragioni, anche per partecipare alla Rolex Swan Cup».

Tornando alla stretta partnership di Rolex con questa regata (il brand, secondo l’ultimo report di Morgan Stanley sull’industria orologiera svizzera, nel 2023 è stato il primo per distacco con un fatturato di oltre 10 miliardi di franchi svizzeri e con un market share del 30,3%), va detto che rientra da anni nella strategia della marca, storicamente legata al mondo della vela, primo sport con cui è entrata in collaborazione e che ora comprende anche tennis, golf, motori ed equitazione. Se quindi dal 1992 ha in collezione un modello dedicato, l’Oyster Perpetual Yacht-Master, l’inizio è datato 1958, anno in cui Rolex è diventata partner del New York Yacht Club, il prestigiosissimo circolo nautico che ha fatto nascere l’America’s Cup (dal 1958 al 1983 il vincitore veniva premiato anche con un segnatempo della marca). Negli anni il legame con la nautica si è cementato con partnership con altri Yacht Club di grande prestigio come l’inglese Royal Yacht Squadron di Cowes e, appunto, lo YCCS con il quale, oltre che per la Rolex Swan Cup, dal 1985 collabora anche per la Maxi Yacht Rolex Cup e con molte altre regate in giro per il mondo: la prossima in calendario è la Les Voiles de Saint-Tropez (dal 27/9 al 6/10).

Fonte: Il Sole 24 Ore