A settembre ripresa dei consumi al traino delle presenze turistiche

A settembre ripresa dei consumi al traino delle presenze turistiche

Il turismo internazionale risveglia i consumi che a settembre mettono a segno un +4,4%. È la migliore performance dell’anno, evidenzia l’Osservatorio Consumi Confimprese-Jakala aggiornato a settembre. «I consumi sono sostenuti da molteplici fattori tra cui il boom di turisti italiani e stranieri attirati dai prezzi più bassi di fine stagione, le temperature miti e l’inflazione che ha raggiunto il livello più basso registrato da inizio anno» si legge sul report. Dopo stagioni all’insegna del calo delle vendite l’abbigliamento e accessori mette a segno un +9,5% a valore al traino delle calzature. I consumi fuori casa e la ristorazione registra un incremento del 2,8% mentre l’altro retail, comprende una eterogenea offerta che spazia dai libri all’arredamento, continua la sua flessione e perde un altro 3,6%. Un insieme di presupposti che lascia ben sperare pensando alla stagione natalizia e all’extra fatturato che a parità dei costi fissi, è un ossigeno per i bilanci. Quanto ai canali di vendita si discostano poco rispetto al dato totale del +0,2% con centri commerciali, high street e prossimità intorno alla parità. L’eccezione in questo contesto è rappresentata dalle buone prestazioni di travel a +1,8% e outlet +3,1%.

«In un anno all’insegna della crescita zero – commenta Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimprese – settembre apre uno spiraglio all’ottimismo per il finale 2024. Il mese di settembre con un +4,4% segna infatti il miglior risultato mensile dell’anno. Rimane alta la volatilità fra i differenti settori di attività con note positive per i servizi e, da confermare nei prossimi mesi, per abbigliamento-accessori. Rimangono deboli i settori legati alla casa e ai beni durevoli. Una particolare nota di attenzione per la ristorazione, ove l’incremento dei fatturati è inferiore all’ aumento dei prezzi, segno questo di un atteggiamento modificato dei consumatori, che riducono le uscite o si orientano a offerte ristorative più economiche».

Fonte: Il Sole 24 Ore