Abb al record in Italia con la spinta all’elettrificazione

«Quando sono entrato 22 anni fa – spiega Dominicis – qui c’erano appena tre ingegneri, ora invece sono più di 50. La produttività è migliorata del 25-30% e questo è cruciale per attrarre nuovo business». Automazione che in generale ha sostenuto in effetti il lavoro: se il rapporto tra personale e unità di prodotto è sceso, d’altro canto l’efficienza superiore ha portato qui nuove produzioni, allargando il perimetro a 360 unità.

Il ruolo dell’Italia

Non un caso isolato, per un gruppo che punta in modo deciso sull’Italia, quinto mercato con 3,1 miliardi di ricavi, il massimo di sempre, 5600 addetti distribuiti su otto siti produttivi, un export che vale quasi i due terzi del business. Attività che in cinque anni ha assorbito 450 milioni di investimenti.

«E’ un mercato importante che anche nel 2024 sta crescendo – spiega Giampiero Frisio, Presidente dell’area di business “Elettrificazione”, primo italiano nel comitato esecutivo della multinazionale – , noi ogni anno investiamo qui in media 100 milioni di dollari e continueremo a farlo, perché l’Italia per Abb è un’area strategica. Si tratta di investimenti in ricerca, impianti e attrezzature, azioni legate allo sviluppo della produttività, che è la chiave per restare competitivi. E il riconoscimento ministeriale di tre nostri impianti come strutture Lighthouse, “faro” in termini tecnologici, testimonia l’impegno in questo senso».

Utilizzo di risorse ben visibile nel sito di Frosinone, altro centro di eccellenza del gruppo e inserito appunto (come Dalmine e Santa Palomba) tra gli impianti “faro” del Ministero delle Imprese, benchmark per l’applicazione delle nuove metodologie: Abb è l’unico gruppo a poter vantare tre siti all’interno di questa categoria.

Fabbrica, quella di Frosinone, che occupa più di 1300 addetti, di cui oltre 100 ingegneri, con un ampliamento di 300 unità avvenuto negli ultimi quattro anni, impianto dedicato alla realizzazione di interruttori per utilizzi industriali, altra area in forte progresso nel mondo.

Fonte: Il Sole 24 Ore