Abi, il tasso sui mutui è sceso al 3,1%
L’effetto del taglio di interesse da parte della Bce si fa sentire sui prestiti bancari e in particolare sui mutui per l’acquisto di abitazioni. Come spiega l’Abi nel suo bollettino mensile il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è diminuito al 3,10%, rispetto al 3,23% di novembre 2024 e al 4,42% di dicembre 2023. Stabile invece il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese che a novembre e dicembre 2024 è al 4,53%, comunque in calo di oltre un punto percentuale rispetto al 5,45% di dicembre 2023. Il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni), aggiunge l’Associazione bancaria, è sceso al 4,45% dal 4,55% del mese precedente.
In calo i prestiti bancari
Il rallentamento della crescita economica spinge la ribasso i prestiti bancari deprimendone la domanda. A dicembre 2024, rileva l’Abi, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi dell’1,0% rispetto a un anno prima, in attenuazione rispetto al -1,8% del mese precedente; a novembre 2024 i prestiti alle imprese erano diminuiti del 3,6% mentre quelli alle famiglie erano rimasti invariati.
Tassi di mercato
Nei primi 16 giorni di gennaio 2025 il tasso Euribor a 3 mesi è stato in media del 2,76% in diminuzione di 8 punti base rispetto a dicembre 2024 (2,84%) e in diminuzione di 124 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023. Per quanto riguarda i i Bot il tasso lordo sei mesi è stato in media del 2,56% in calo di sei punti base rispetto a dicembre 2024 (2,62%) e in calo di 149 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023. Il tasso Irs a 10 anni, molto usato nei mutui, è stato in media del 2,50% in aumento di 27 punti base rispetto a dicembre (2,23%) e in diminuzione di 103 punti base rispetto al valore massimo di ottobre 2023. Infine, il tasso lordo dei BTP a 10 anni è stato in media del 3,68% in aumento di 34 punti base rispetto a dicembre (3,34%) e in diminuzione di 131 punti base rispetto al valore massimo di ottobre 2023.
Gli interessi sulla raccolta bancaria
Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) a dicembre 2024 è stato il 3,04%. A novembre 2024 tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 3,14%; area dell’euro 2,79%). Rispetto a giugno 2022, (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi BCE) quando il tasso era dello 0,29%, l’incremento è stato di 275 punti base. Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso a dicembre 2024 è stato il 2,41%, con un incremento di 110 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%. A dicembre 2024 il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato lo 0,91% (0,93% nel mese precedente; 0,32% a giugno 2022). Il tasso sui soli depositi in conto corrente è lo 0,47% (0,48% nel mese precedente; 0,02% a giugno 2022), tenendo presente che il conto corrente non ha la funzione di investimento e permette di utilizzare una moltitudine di servizi.
La raccolta da clientela in aumento
La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, cresce di circa 164 miliardi tra novembre 2023 e novembre 2024 (56,8 miliardi famiglie, 16,2 miliardi imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione). A dicembre 2024 la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno fa del 6,8% (+7,2% nel mese precedente). I soli depositi, nelle varie forme, a dicembre 2024 sono cresciuti dell’1,7% su base annua (+4,5% il mese precedente). La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) a dicembre 2024 è risultata in aumento del 2,4% su base annua, proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio 2024 (+4,8% a novembre 2024).
Fonte: Il Sole 24 Ore