Accoltella quattro persone, ucciso da un Carabiniere
Ha colpito con un coltello quattro persone urlando frasi in arabo prima di scagliarsi contro i carabinieri. A seminare il panico nella notte di Capodanno a Villa Verucchio, nel Riminese, un ragazzo egiziano di 23 anni che poi è stato ucciso da un colpo esploso dal comandante della stazione dei carabinieri di Verucchio ora iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di eccesso di difesa.
“Un atto dovuto – ha detto la procuratrice capo di Rimini , Elisabetta Melotti – che darà anche la possibilità al comandante di nominare un difensore e un perito per seguire l’autopsia”. L’egiziano era entrato in Italia nel 2022 e aveva ottenuto lo status di rifugiato.
Era stato quindi affidato ad una cooperativa sociale della zona e collocato in un appartamento a Villa Verucchio. Percepiva un sussidio ed era in attesa di occupazione. In tasca, ieri sera aveva un Corano e una misbaḥah, la corona per la preghiera. In casa gli sono stati trovati dei farmaci psicotropi ma non si sa se fossero suoi e non pare fosse in cura.
Il 23enne non aveva precedenti, “sconosciuto” alle forze dell’ordine. Prima di essere ucciso e mentre aggrediva le persone in strada avrebbe parlato in arabo, avrebbe cioè pronunciato frasi, forse preghiere, che ora sono al vaglio della magistratura. C’è il video di una telecamera e l’audio è oggetto di traduzione da parte degli investigatori.
Le indagini affidate al nucleo investigativo del Comando provinciale dei Carabinieri di Rimini sono all’inizio. Stando ad una prima ricostruzione, la prima aggressione si è verificata intorno alle 22.15, ad un distributore di sigarette dove è stato aggredito alle spalle un giovane di 18 anni. Cinque coltellate, con una lama da 22 centimetri, tra la schiena e il volto. Dopodiché risultano circa 45 minuti di buio in cui gli inquirenti ancora non sanno ricostruire i movimenti del 23enne.
Fonte: Il Sole 24 Ore