Accordo con la Sicilia da 6,8 miliardi

Siglato l’accordo per l’assegnazione di 6,8 miliardi del Fondo sviluppo e coesione (Fsc) alla Sicilia. Oggi, lunedì, a Palermo la firma congiunta della premier Giorgia Meloni, del ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, e del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. Si tratta di una quota dei 32,4 miliardi dell’Fsc 2021-2027 imputati programmaticamente alle Regioni e Province autonome. «Se aggiungiamo ulteriori finanziamenti da Comuni, Regione e altri fondi dello Stato che insistono su progetti inseriti in questo accordo – ha detto Meloni – sono più o meno altri 2,9 miliardi, per una mole complessiva di investimenti di quasi 10 miliardi di euro».

Finora sono stati firmati 18 Accordi di coesione: oltre alla Sicilia, si tratta di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto e delle Province autonome di Bolzano e Trento. I 17 Accordi siglati prima della Sicilia hanno anche ottenuto la formalizzazione dell’assegnazione con delibera del Cipess (per 9,7 miliardi totali).

Mancano all’appello Campania (che ha in atto un estenuante contenzioso con Fitto), Puglia e Sardegna, tre regioni governate dal centrosinistra. In ogni caso, alle regioni che hanno già firmato l’accordo con lo stato centrale, non è ancora arrivato un euro del Fondo sviluppo e coesione perché manca ancora il via libera della Corte dei conti. Un ritardo, questo, che contribuisce a rallentare la spesa dei fondi strutturali europei 21-27 dal momento che il Fondo sviluppo e coesione è indispensabile per assicurare il cofinanziamento della spesa dei fondi Ue.

Fonte: Il Sole 24 Ore