Acqua del rubinetto e luce solare, la rivoluzione idroponica di Fao e La Sapienza
Un orto-giardino idroponico che funziona con la luce solare al posto di quella artificiale e con l’acqua “del rubinetto” (non demineralizzata quindi). Presenta alcuni aspetti particolarmente innovativi la coltivazione fuori suolo inaugurata sul tetto della sede Fao a Roma bastao sugli studi dell’Università di Roma La Sapienza.
«L’innovativo orto idroponico – spiega la Fao in una nota – promosso dall’Università La Sapienza, il Segretariato della Mountain Partnership e dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo, presenta delle tecniche innovative che segnano un passo avanti nell’idroponica tradizionale. L’orto che va a completare quello installato nel 2021 e frutto della partnership già esistente tra le istituzioni, consente di utilizzare l’acqua del rubinetto, eliminando la necessità di acqua demineralizzata e dunque riducendo lo spreco di risorse».
Nell’orto vengono impiegati «solo fertilizzanti organici che riducono l’impronta ecologica del sistema, i microrganismi disciolti nell’acqua interagiscono con le piante, aumentandone la resistenza ai fattori di stress come le alte temperature e i parassiti».
Inoltre, il sistema è progettato per l’uso esterno, «eliminando la necessità di luce artificiale utilizzata nell’idroponica convenzionale, quindi mantenendo un consumo energetico giornaliero eccezionalmente basso».
Infine, l’orto è costruito al 90% con legno certificato sostenibile, «riducendo al minimo l’uso di plastica utilizzata invece nei sistemi idroponici convenzionali.
Lo spazio idroponico fungerà da banco di prova per la ricerca che esplora il potenziale di miglioramento della gestione delle risorse nell’agricoltura fuori suolo che può rappresentare un’alternativa o un’integrazione all’agricoltura convenzionale, con potenziali applicazioni in aree con scarsità di acqua e suolo coltivabile, come le montagne.
Il direttore generale della Fao Qu Dongyue e la Rettrice dell’Università La Sapienza, Antonella Polimeni, durante la cerimonia, hanno rinnovato la collaborazione al programma faro della Fao, Globally Important Agricultural Heritage Systems (Giahs) e al Mountain Partnership, con il giardino idroponico che va a implementare il Memorandum d’Intesa già firmato nel dicembre del 2023.
Fonte: Il Sole 24 Ore