Acqua, Palermo (Acea): servono 50 miliardi euro per adeguare infrastrutture idriche in Italia

«L’acqua è determinante non solo per l’uso umano ma per tutti gli altri usi ed è evidente che deve essere visto come volano di sviluppo e tema di salute pubblica» ma servono ingenti investimenti per la manutenzione e per ammodernare le infrastrutture. Lo ha detto Fabrizio Palermo, amministratore delegato di Acea, intervenendo al “Forum in masseria” organizzato da Bruno Vespa e Comin & Partners a Manduria.

50 miliardi euro per adeguare infrastrutture idriche in Italia

«La stima che abbiamo fatto è di circa 50 miliardi» di investimenti necessari «solo in Italia per l’adeguamento delle infrastrutture e molto riguarda il Sud. La tempistica è di almeno una decina di anni ma necessita di una focalizzazione oggi», ha continuato Palermo, spiegando che bisogna per esempio intervenire sulle dighe («oggi sono piene al 40% da detriti e andando avanti così sarà un problema») e sulle perdite («oggi sono figlie dei ridotti investimenti negli anni»).

Non bastano le tariffe per finanziare gli investimenti

Tuttavia, per Palermo, «è arduo pensare di finanziare questi interventi solo con le tariffe. Il Pnrr ha fatto un passo importante, allocando 4 miliardi sull’idrico». Per far fronte agli investimenti, comunque, oltre all’intervento anche di fondi pubblici, serve pensare a un consolidamento del settore: «Siamo per una riduzione della parcellizzazione di queste aziende» che gestiscono i servizi idrici, ha detto Palermo.

Valutare investimenti significativi a livello europeo

«Il tema dell’acqua è un tema di rilevanza europea, perché lo stanno affrontando tutti gli Stati con situazioni spesso drammatiche. Si parla di un problema di crisi idrica affrontandolo dal punto di vista della risoluzione, senza guardare la componente di sviluppo che invece è fondante. Credo che oggi ci siano gli elementi a livello europeo di valutare investimenti significativi» ha concluso Palermo.

Fonte: Il Sole 24 Ore