Ad Anversa statue classiche in dialogo con l’arte contemporanea

Qual è la relazione tra arte classica e performances contemporanee? E’ corretto definire quest’ultime una sorta di statue viventi dove il corpo anticamente mostrato diventa ora uno spettacolo più effimero ma sicuramente molto coinvolgente? Domande a cui cerca di rispondere la mostra “Come closer” ad Anversa (Belgio) fino al 29 settembre.

Non è un caso che l’esposizione si divida tra due diverse location: una parte nell’immenso e lussureggiante parco del Middelheim Museum con il suo incredibile percorso di statue e sculture moderne, e una seconda, perfetta location per le performance, rappresentata da De Singel, centro multiculturale che non ama le definizioni ma la contaminazione artistica, qui infatti le arti visive si mescolano prima di evadere da ogni definizione accademica. Anche gli artisti coinvolti in questo progetto condividono un impegno a ridefinire le relazioni tra artista, opera d’arte e pubblico, con lo scopo di creare un ambiente in cui interazione e connessione sostituiscano le separazioni tradizionali.

Una mostra in due luoghi

L’idea della mostra è quella di far dialogare il pubblico con le opere e gli artisti contemporanei con le opere preesistenti con un risultato spesso sorprendente, come i due enormi contenitori cilindrici (A Retrospective View of the Pathway) dell’inglese Roger Hiorns che producono schiuma (giocarci, interagendo con l’opera è la missione degli visitatori) o i provocatori gonfiabili della polacca Zuzanna Czebatul, che riproducono, ingigantendole, pillole di droga chimica. Da segnalare anche il candido teatrino di acciaio di Sarah & Charles Puppetry & Puppets che ci aiuta a vedere il reale spettacolo della natura, e il video Mirror Room III Outdoor che, tra cespugli e specchi, mostra la produzione artistica dal 1968 ad oggi dell’americana Joan Jonas. L’artista nigeriana Temitayo Ogunbiyi presenta invece un’istallazione di suggestiva e nostalgica bellezza formata da pietre di mortaio, retaggio della sua esperienza nella terra di origine. E sempre dell’artista troviamo un’istallazione permanente nel parco intorno a De Singel. Qui una grande “linea” in acciaio rappresenta il percorso tra Anversa e Lagos, dove risiede l’artista e si integra con un giardino edibile, con piante di varie parti del mondo, accanto strutture gioco più piccole pensate appositamente per i bambini. Proprio al De Singel si tiene la performance installativa di Amanda Piña omaggio all’oceano e basata sui movimenti di antiche specie sottomarine, dell’artista nel parco del Middelheim si può ammirare l’omonima scultura To bloom () florecimiento, realizzata secondo la tradizione maya della tessitura delle amache, viva ancor oggi nella penisola dello Yucatan.

Il Museo Middelheim

Fondato nel 1950 in un parco patrimonio paesaggistico protetto di Anversa, presenta opere di artisti del calibro di Auguste Rodin, Henry Moore, Rik Wouters, Barbara Hepworth, Marthine Tayou.

www.middelheimmuseum.be

Fonte: Il Sole 24 Ore