Ad Unlimited gli artisti raccontano i paradossi del presente

Ad Unlimited gli artisti raccontano i paradossi del presente

Per la prima volta, quest’anno, la sezione Unlimited di Art Basel, dedicata alle opere di grandi dimensioni, esce al di fuori della fiera per accogliere i visitatori all’ingresso di Messeplatz con un’opera talmente monumentale da non entrare all’interno della pur gigantesca Hall 1. Si tratta dell’installazione “La formica vagabonda” dell’italiano Emilio Isgrò, un tir arrivato dalla Sicilia per trasportare una formica, un paradosso che vuol far riflettere. Ha fatto tappa alla Gnam di Roma e lì tornerà dopo Art Basel. Sul lato, le famose cancellazioni dell’artista. Presentata da Tornabuoni, il prezzo dell’opera è 450.000 euro, oppure 150.000 se si acquista solo il pannello con la scritta.

Gli italiani

Isgrò non è l’unico rappresentante dell’arte italiana ad Unlimited. Entrati nella sezione, i visitatori sono accolti da un’installazione di Mario Ceroli, “Progetto per la pace”, del 1968, presentata da Cardi Gallery. Un’opera quantomai attuale, fatta di bandiere bianche che trascendono i confini e inneggiano alla pace.

Di fianco a lui, nove vele di Jannis Kounellis create per la Biennale di Venezia del 1993, omaggio all’eredità culturale della città e al suo ruolo nel Mediterraneo, mentre in mostra si trova anche il dipinto “Il trionfo di San Giorgio” del 1974 di Salvo, attuale star del mercato, da 3,5 milioni di euro. Tra le gallerie italiane presenti nella sezione ci sono anche P420 con un’opera di Francis Offman, giovane artista del Ruanda di base a Bologna, dedicata al genocidio nel suo paese natio, ma anche alla sua identità italiana (75.000 euro), e Apalazzo con un’opera di Nathalie du Pasquier, che sta vivendo un riposizionamento sul mercato.

Le installazioni

Sono numerose le opere storiche in un momento in cui il mercato secondario contribuisce a sostenere il mercato primario. Tra le opere più datate c’è il capolavoro di Robert Frank, di cui si celebra quest’anno il centenario, “The Americans” del 1957, pietra miliare della storia della fotografia (Pace Gallery). Nonostante ciò, questa Unlimited non è un’edizione conservativa. Rispetto alla predominanza della pittura di alcune edizioni, si trovano molte più installazioni, sculture, anche lavori video, come quello di David Claerbout.

“Sono finite le difficoltà legate alla pandemia” spiega Giovanni Carmine, curatore della sezione e direttore della Kunst Halle Sankt Gallen. “Nel 2021-22 i trasporti erano più complicati, ora ci sono di nuovo le condizioni ideali a livello logistico e i galleristi sanno che questa è una piattaforma unica, per cui vale la pena di fare uno sforzo in più”.

Fonte: Il Sole 24 Ore