Addio a Bonacina, protagonista del giornalismo sociale

Addio a Bonacina, protagonista del giornalismo sociale

L’ultimo pezzo che aveva firmato era sul grande psichiatra Eugenio Borgna morto la scorsa settimana. Una figura del dialogo, come era lui stesso Riccardo Bonacina, giornalista, scomparso a 70 anni. Capace di costruire ponti e gettare un sguardo nuovo sul sociale, aveva fondato coraggiosamente Vita, il periodico del terzo settore.

La nascita di Vita

Nato a Lecco nel 1954, giornalista dal 1985, dopo l’esperienza in Fininvest e in Rai, nel 1994 Riccardo fonda Vita, che allora in molti definirono “L’Espresso del sociale”. Il primo numero uscì il 27 ottobre 1994. «Un giornale quasi clandestino, – ricorda l’attuale direttore di Vita, Stefano Arduini sul sito internet- certamente ribelle nato da “un moto di rabbia”, come amava ricordare, di fronte al fatto che nella dieta mediatica di allora i temi del sociale e dell’impegno civile erano considerati ancillari: buone azioni di buona gente, ma che in fondo contavano poco. Non era così. E 30 anni di storia dimostrano che quell’intuizione, costruita sulla base di un’alleanza fra un gruppo di giornalisti e un network di organizzazioni non profit (il comitato editoriale), aveva colto un bisogno reale di rappresentanza e racconto».

Il cordoglio della politica e del terzo settore

Il primo a ricordalo pubblicamente è stato in mattinata Matteo Renzi in Senato. Poi il cordoglio del sindaco del capoluogo lombardo: «Milano e il giornalismo perdono una delle voci che meglio ha raccontato le emergenze e le battaglie sociali e civili del nostro tempo – ha scritto Giuseppe Sala sui social -. Mancherà alla comunità milanese e al nostro Paese». Tutto il mondo del terzo settore – da Telefono Azzurro a Aiccon, da Federsolidarietà al Consorzio Cgm – ha ricordato la sua visione e il suo attivismo: non era solo testimone e narratore di un settore – l’economia civile – ma protagonista appassioniato e partecipe.

I funerali si terranno venerdì 13 dicembre 2024 alle ore 11 nella basilica di Sant’Eustorgio (piazza Sant’Eustorgio 1) a Milano.

Fonte: Il Sole 24 Ore