Addio ad Aldo Agroppi, da bandiera del Toro alla panchina viola

Addio ad Aldo Agroppi, da bandiera del Toro alla panchina viola

Calcio italiano in lutto per la scomparsa di Aldo Agroppi, ex centrocampista e allenatore: aveva 80 anni. Il decesso è avvenuto questa mattina all’ospedale di Piombino, in provincia di Livorno, dove Agroppi era nato il 14 aprile del 1944 e dove era ricoverato da qualche giorno. Smesso i panni di allenatore è stato per anni un commentatore in tv, celebri le sue polemiche soprattutto nei confronti della Juventus, rivale storica di Toro e Fiorentina.

Cresciuto nel vivaio del Piombino, con cui esordisce non ancora maggiorenne in Serie D nella stagione 1960-1961, viene notato e acquistato dal Torino, che inizialmente lo cede in prestito al Genoa e al Potenza. Nella stagione 1967-1968 torna in pianta stabile ai granata, debuttando in Serie A il 15 ottobre in Torino-Sampdoria 4-2 (lo stesso giorno in cui perde la vita Luigi Meroni). In breve diventa una delle bandiere del Torino di quegli anni: Agroppi è tra i protagonisti della rinascita granata a cavallo degli anni 1960 e 1970, con cui conquista due Coppe Italia (nelle edizioni 1967-1968 e 1970-1971); sono questi i primi successi dai tempi del Grande Torino e della tragedia di Superga.

Dopo una militanza quasi decennale al Torino (2012 presenze e 15 gol), nella stagione 1975-1976 (l’anno dello Scudetto del Torino, ndr) Agroppi passa al Perugia, neopromosso in A. Coi grifoni conduce altri due buoni campionati in massima serie, vestendo varie volte anche la fascia di capitano della compagine umbra, prima di ritirarsi dal calcio giocato alla fine del torneo 1976-1977. Sempre da calciatore ha disputato anche 5 partite con la Nazionale.

Chiusa la carriera da atleta, Agroppi intraprende subito quella di allenatore e, dopo avere guidato le giovanili del Perugia, viene ingaggiato in Serie B dal Pescara per il campionato 1980-1981. Diventa in breve uno dei volti più noti del calcio italiano degli anni ’80 grazie soprattutto alla sua vis polemica. La sua prima grande impresa è riportare il Pisa in Serie A nella stagione 1981/82. Sempre nella serie cadetta, nel 1983-1984 è chiamato dal Padova, dimettendosi tuttavia dopo tre mesi a causa di problemi di depressione, mentre nel 1984-1985 disputa un buon campionato sulla panchina del Perugia.

L’anno successivo viene chiamato a sedere sulla panchina della Fiorentina, in massima serie, dove ottiene un altro quarto posto. L’esperienza toscana è tuttavia segnata da feroci contrasti tra Agroppi e gli ultras viola, che gli additano un mancato rispetto verso il capitano della squadra Giancarlo Antognoni: ciò sfocia l’11 marzo 1986 in una violenta aggressione ai danni del tecnico all’uscita dello stadio di Firenze. A fine stagione Agroppi è ulteriormente coinvolto nello scandalo del Totonero-bis, venendo squalificato per quattro mesi per omessa denuncia. Negli ultimi anni di carriera guida il Como, l’Ascoli e infine nel 1992/93 torna a Firenze per una esperienza deludente.

Fonte: Il Sole 24 Ore