Adobe scommette sugli agenti Ai: «così cambierà la creatività digitale»

Adobe scommette sugli agenti Ai: «così cambierà la creatività digitale»

Acrobat: l’AI che legge (e capisce) per te

Adobe Acrobat, lo standard globale per i documenti digitali con oltre tremila miliardi di PDF in circolazione e 650 milioni di utenti attivi mensilmente, sta già integrando l’AI Assistant. Questo non si limita a cercare parole nei documenti: li comprende, li riassume e li collega tra loro in modo contestuale. Un esempio concreto: un team di vendita può caricare contratti, white paper e schede tecniche, chiedendo all’assistente di costruire una presentazione personalizzata per un cliente specifico, estrapolando autonomamente i dati più rilevanti. Nei prossimi mesi, la piattaforma consentirà la creazione di agenti ancora più specializzati con ruoli specifici come assistenti alla ricerca, supporto alle vendite o tutor accademici.

Express: creatività rapida, senza barriere tecniche

Adobe Express vedrà una trasformazione ancora più radicale. L’obiettivo è creare un partner creativo che accompagni l’utente in ogni fase del processo di ideazione e realizzazione. Che si tratti di un imprenditore che deve creare volantini digitali con un semplice comando come “Crea un volantino per il lancio del mio nuovo caffè, con colori caldi e un tono amichevole”, o di un responsabile marketing che deve sviluppare una campagna multicanale partendo da materiali preesistenti, l’AI agentica promette di rendere il processo più rapido ed efficace, mantenendo sempre l’utente al controllo finale.

Photoshop e Premiere Pro: l’editing diventa “intelligente”

Premiere Pro ha recentemente visto il rilascio della versione 25.2 con Media Intelligence, una funzionalità che comprende automaticamente il contenuto delle clip video, riconoscendo oggetti, composizione visiva, dialoghi parlati e movimenti della telecamera in ogni fotogramma. Questa tecnologia risolve una delle parti più dispendiose in termini di tempo del processo di editing, aiutando a trovare ciò che si cerca in pochi secondi. Media Intelligence è solo la base per sviluppi futuri, dove gli utenti potranno chiedere all’AI di creare montaggi preliminari o di selezionare le inquadrature migliori da grandi quantità di girato. Non solo, l’intelligenza artificiale può comprendere i dialoghi parlati, analizzare le informazioni all’interno di un’immagine o di un fotogramma video e comprendere i movimenti della telecamera ed elementi compositivi come “angolazione”, “campo lungo” e “primo piano”. In Photoshop, invece, l’agente AI potrà consigliare l’eliminazione di oggetti di disturbo, il miglioramento della composizione o la regolazione della luce in funzione del soggetto.

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Fonte: Il Sole 24 Ore